martedì 26 febbraio 2008

Aurela Gace, voce corposa della musica albanese

Nata nel 1974 a Llakatund, Vlore, si nutrì nei primi anni a latte e musica. Aurela Gace, importante esponente della musica albanese, partecipò al suo primo festival musicale all'età di 4 anni e mezzo. Fu la prima di una lunga serie di partecipazioni, spesso coronate dal successo, a manifestazioni musicali per bambini. Aurela Gace dedicò quasi tutta la sua infanzia e la sua adolescenza alla musica, snobbando lo studio, e perseguendo tenacemente quella che era la sua passione. A 19 anni, partecipò al più importante festival musicale della tv nazionale a Tirana, e 4 mesi più tardi vinse lo Spring Festival 94. Ma il successo vero venne con la canzone Nata, del 1995. Seguirono altre canzoni di successo, come S'jam tribu e Ndjej. Nelle sue produzioni successive (4 album tra il 1998 e il 2000) e nei suoi concerti, si nota un'evoluzione dalla musica pop a una musica più folk. Nel 2000 arriva la scelta di andare in USA, dove piano piano acquista sempre più successo nella comunità albanese americana, cantando in clubs e facendo concerti attraverso gli USA. La sua voce e la sue elettrizzanti performance le fanno acquistare il consenso di molti. Tra le sue ultime canzoni di successo, spicca Hape Veten. Oggi vive a New York, anche se l'anno scorso, nel marzo 2007, è tornata in Albania per un concerto tributo alle due cantanti albanesi Vace Zela e Nexhmije Pagarusha. Per conoscere meglio Aurela Gace, questo è il suo sito, mentre questi sono alcuni video con altre sue canzoni ancora.

mercoledì 20 febbraio 2008

Ahmad Zahir, icona della musica afghana degli anni '70 del secolo scorso

E' uno dei simboli della musica afghana del XX secolo. Ahmad Zahir è stato un grande cantante, autore e compositore, che ha interpretato i gusti e i sogni di tanti afghani negli anni '60 e '70 del secolo scorso. Figlio di un padre nobile, che contribuì a scrivere la costituzione afghana dopo aver studiato negli USA, Ahmad Zahir iniziò ad appassionarsi alla musica durante gli anni della scuola superiore, quando, agli inizi degli anni '60 del secolo scorso, entrò nel gruppo musicale Amateur Band of Habibia High School, una piccola band di compagni di scuola che suonava a Kabul soprattutto in occasione delle grandi festività. Alla fine degli anni '60 del secolo scorso, Ahmad Zahir, contro i suggerimenti di suo padre, che lo voleva avviato alla carriera politica, si lanciò nella carriera musicale facendo uscire il suo primo album da solista, Dilak am, un grande successo in tutto il paese, decretato da radio e giornali locali. A premiarlo una voce dalle qualità rare e un repertorio di testi molto profondi attinti dalla tradizione della poesia persiana. Nelle sue canzoni era capace di provocare forti emozioni parlando di temi quali l'amore, la solitudine, la patria, e molte di esse erano autobiografiche. Fino a metà degli anni '70 del secolo scorso il successo di Ahmad Zahir fu limitato entro i confini nazionali afghani, mentre negli anni successivi la sua fama raggiunse anche l'estero, soprattutto l'Iran. Alla fine degli anni '70 del secolo scorso nelle canzoni di quest'artista afghano iniziarono a entrare prepotentemente temi politici attuali, ed egli non nascose la sua avversità al regime di allora. Il 14 giugno 1979, giorno del suo 33° compleanno, morì in un incidente stradale, e in molti avanzarono le ipotesi del complotto politico. Nella sua carriera musicale Ahmad Zahir ha inciso in tutto 22 album, l'ultimo dei quali fu Magar az sang ast del. Qui è possibile trovare suoi cd o cd che contengono sue canzoni, mentre questi sono alcuni video con sue canzoni.

sabato 16 febbraio 2008

Ali Farka Touré, il blues africano che viene dal Mali

Ali Farka Touré si può annoverare tra i più famosi cantanti e chitarristi del continente africano. Viene dal Mali, essendo nato nel 1939 nel villaggio di Kanau, della regione di Tombouctou, a nord-ovest del Mali. Era il decimo di 10 fratelli, e l'unico che sopravvisse alla dura infanzia. Il suo nome originario era Ali Ibrahim, ma nel suo Paese era usanza dare a un bambino un soprannome strano nel caso suoi fratelli o sue sorelle nate prima fossero morte. Ecco che allora i suoi genitori scelsero per lui il soprannome Farka, che vuol dire scimmia, perché esprimeva forza e tenacia. Nel 1956, all'età di 17 anni, dopo un incontro con il direttore del Guinea's National Ballet, Keita Fodeba, decise di imparare a suonare la chitarra. E 20 anni più tardi egli saltò alla ribalta della scena musicale africana con il suo primo album, Ali Farka Touré. Seguirono negli anni successivi altri album come African Blues e The River, usciti 1990, e The Source, del 1993. Un grande successo Ali Farka Touré lo ottenne con l'album del 1994, Talking Timbuktu, che vede la partecipazione di Ry Cooder. Gli ultimi lavori dell'artista del Mali sono stati In the hard of the Moon, e Savane, dischi usciti rispettivamente nel 2005 e nel 2006, anno in cui morì. Il tratto originale e unico delle canzoni di Ali Farka Toure sta nel mix da lui fatto tra la musica tradizionale del Mali e il blues di provenienza americana. Tanto che egli fu ribattezzato il John Lee Hooker africano. Nei suoi album ha cantato il più delle volte in uno dei tanti dialetti africani che conosceva, principalmente in Songhay, Fula, Tamasheq e Bambara. Nella sua carriera non è mancato l'impegno politico: divenne infatti sindaco di Niafunké nel 2004, e con i suoi soldi fece strade, costruì generatori per l'elettricità e fece altre opere pubbliche utili ai suoi concittadini. Per chi volesse conoscere meglio Ali Farka Touré, questi sono alcuni video con altre sue canzoni ancora, mentre qui si possono trovare i suoi cd.

lunedì 4 febbraio 2008

Kandia Kouyaté, importante interprete della musica del Mali

E' considerata una delle più importanti griot del Mali, voce che esprime con la musica le tradizioni del proprio popolo e grande suonatrice di kora, uno strumento tipico di quell'area dell'Africa. Kandia Kouyaté ha una voce particolare, considerata da molti un dono speciale che la natura le ha fatto. Viene da Kita, nel Mali occidentale, e quando iniziò a cantare stava frequentando con successo studi di francese e matematica. I suoi genitori, pur facendo parte di quel mondo, scoraggiavano la figlia ad intraprendere la carriera musicale. Carriera che questa cantante iniziò entrando a far parte della banda di suo zio, l'Apollo Band. Fin dalle prime esibizioni dei primi anni '80 del secolo scorso Kandia Kouyaté riscosse un enorme successo tra il pubblico del suo Paese, e spesso usava farsi accompagnare da un coro femminile. Era solita frequentare i griot anziani delle due città di Kita e di Kayes, dove cercava di fare suoi i segreti della tradizione musicale della sua terra. Veniva detta la dangereuse, la pericolosa, perché durante i suoi concerti in molti cadevano in una sorta di trance quando ascoltavano le sue canzoni. Il suo primo album, Kita Kan, risale al 1997, dove la cantante si esibisce in duo con Sekouba Bambino. Tra le canzoni di questo album il brano Kassa ebbe un successo strepitoso in Mali e fu mandato per moltissimo tempo in tutte le radio del Paese. Nel 2002 esce il suo secondo lavoro, Biriko, dove esegue delle canzoni con un coro tradizionale, e in una canzone denuncia con chiarezza la pratica della mutilazione genitale femminile. Purtroppo dopo solo 2 anni, nel 2004, Kandia Kouyaté viene colpita da una grave malattia che non le ha più permesso di continuare a cantare e probabilmente non glielo permetterà neanche in futuro. Per conoscere meglio Kandia Kouyaté, questi sono alcuni video con sue canzoni, mentre qui si possono trovare i suoi cd.

sabato 2 febbraio 2008

El heredero, il nuovo album di Miguelito

Miguelito, il cui vero nome è Miguel Ángel Valenzuela Morales, importante esponente del reggaeton portoricano, ha lanciato da poco il suo terzo disco, El heredero, frutto anche della collaborazione con Daddy Yankee, che canta nella canzone Al son del boom. Anche altri cantanti di reggaeton hanno partecipato a questo album, come Goldo Flow, Divino, La Sista, e Randy, del duo Jowell y Randy. Ma non c'è solo reggaeton nel nuovo disco di Miguelito, dal momento che esso presenta anche canzoni di bachata, hip hop, reggae, merengue e baladas. Tra i brani del nuovo album Mochila de amor, una bachata eseguita con Divino, il merengue Ella quiere mambo, gli hip hop Asi seré e Kakoteo. Con la canzone El maltrato Miguelito vuole denunciare il maltrattamento e l'abuso dei minori e vuole esortare i genitori a salvaguardare la vita dei propri figli, dato che questi ultimi, fino a che sono bambini, non hanno la possibilità di difendersi da soli.
Questa la tracklist completa dell'album:
1. Intro
2. Game Over
3. La Escuela (Mi Primer Amor)
4. Al Son Del Boom
5. El Maltrato
6. Mochila de Amor
7. Li'l Boss
8. Ella Quiere Mambo
9. Asi Seré
10. Quieren Ser Como Miguel
11. Put Your Hands Up
12. Lola
13. Kakoteo
14. Como Un Niño
15. Tranquilo Huey
16. Montala
Qui è possibile trovare l'album.