mercoledì 28 febbraio 2007

Alex Bueno, il Gorrión de la sierra

E' uno dei maggiori interpreti del merengue contemporaneo. Alex Bueno, avendo padre e madre musicisti, iniziò a cantare e a suonare la chitarra ad appena 5 anni. Iniziò la sua carriera artistica nel 1979, quando entrò ne La Santo Domingo All Stars, con cui registrò Condiciòn e Quisqueya. Più tardi iniziò a lavorare con Fernando Villalona, con cui produsse un brano di grande successo: Piel canela. Nel 1984, insieme ai maestri Manuel Tejada e Ramon Orlando, realizzò brani che ebbero una profonda influenza nella musica popolare dominicana, come Querida, Colegiala e Que cara màs bonita. Altri brani che hanno costellato la carriera di questo artista sono Quiéreme, El hijo mìo e Alguien durmiò en mi cama. L'ultimo suo cd, di quest'anno, si chiama Queda Algo, e segna il ritorno di Alex Bueno alla bachata. Per conoscere meglio Alex Bueno, questo è il suo spazio su MySpace, mentre qui è possibile ascoltarlo in alcuni video.

martedì 27 febbraio 2007

Requiem, il nuovo album dei Verdena

Il 16 marzo uscirà il nuovo album dei Verdena, Requiem, prodotto e distribuito da Universal Italia. Requiem, che conterrà 15 brani, è stato prodotto da Alberto Ferrari (cantante e chitarrista della band) e co-prodotto, per due tracce (Angie e Trovami un modo semplice per uscirne), da Mauro Pagani. Il nuovo album coincide con il ritorno dei Verdena sui palchi di tutta Italia. Dal 1° marzo a fine aprile infatti il gruppo sarà in giro per l'Italia anche per presentare il suo nuovo lavoro. La band, da sempre sensibile ai temi ecologici, ha deciso anche di veicolare, attraverso i concerti del tour, le informazioni e l’attività di Greenpeace, organizzazione che da 35 anni lotta per un pianeta più pulito.

lunedì 26 febbraio 2007

Primo album di Biko

Di origini bergamasche, suona da quando aveva 6 anni. Ha studiato al Conservatorio e al Cet di Mogol, e adesso pubblica il suo primo lavoro che raccoglie i suoi 5 migliori brani scritti dal 2004 a oggi. Il Biko Ep è stato prodotto, arrangiato e mixato da lui stesso, con l'importante aiuto della Music Association di Ghedi, un paese vicino a Brescia che ha dato molto all'artista, soprattutto per i numerosi passaggi al festival del paese che ha permesso a Biko di farsi conoscere e di esibirsi poi in diverse manifestazioni in tutta la Lombardia. Dall'ascolto di questo breve lavoro, contenente solo cinque brani cantati in lingua italiana, si intuisce la grande varietà compositiva e creativa di questo promettente giovane artista, che ha fatto della canzone cantautoriale ricca di melodie e di atmosfere dolci e rilassate, e di una parte testuale profonda e intensa, i suoi indiscutibili punti di forza. Per chi vuole conoscere meglio questo artista, non c'è che da andare sul suo sito.

sabato 24 febbraio 2007

Roberto Roena, el gran bailarin

Roberto Roena è uno dei più grandi interpreti della salsa portoricana. Nasce a Mayaguez (Puerto Rico) nel 1940 e inizia la sua carriera come ballerino e coreografo fin dall'età di 9 anni. A soli 16 anni diventa il percussionista dell'orchestra Cortijio y su Combo, ma il vero successo arriva con la sua partecipazione all'orchestra El Gran Combo, che diventa presto un gruppo di fama internazionale. Ma il sogno di Roena è sempre stato quello di fondare una sua band e nel 1969 riesce a realizzarlo lanciando la sua orchestra Roberto Roena y su Apollo Sound, chiamata cosi perché il loro primo giorno di prove coincise con il primo lancio del razzo sulla Luna. Tra i titoli di maggior successo di Roena Tu loco y yo tranquilo, El Escapulario, El Sordo, Traicion, Chotorro, Mi desengano, Fea, Marejada Feliz, Cui Cui, El progreso.
L'ultimo album di Roberto Roena, del 2006, s'intitola Señor Bongo. Per conoscere meglio El gran bailarin, qui è possibile ascoltare alcune sue canzoni in video.


venerdì 23 febbraio 2007

La musica classica indiana

La musica classica indiana è costituita da due filoni principali: la musica cosiddetta indostana, dell'India del nord, e la musica cosidetta carnatica, del sud dell'India. Nella musica indostana, una volta che l'opera è iniziata, inizia a sentirsi l'articolarsi del canto in ornamenti e melismi, mentre il ritmo si velocizza molto gradualmente. I temi principali della musica indostana sono i Rasa Lila (indù devozionale) di Krishna. I più famosi interpreti di questo genere musicale sono Mallikarjun Mansur, Gangubai Hangal, Bhimsen Joshi, Ravi Shankar, Lalmani Misra, Hariprasad Chaurasia e Zakir Hussain, Shivkumar Sharma, Ali Akbar Can, Can di Imrat, Kishori Amonkar, e Satyasheel Deshpande. La musica carnatica è simile alla musica indostana per quanto attiene l'improvvisazione, ma è molto più influenzata dalla teoria ed ha regole più severe. Enfatizza le qualità vocali piuttosto che quelle degli strumenti. Temi primari sono Devi e Rama che descrivono templi e canti patriottici. Il padre della musica carnatica può essere considerato Purandara Dasa. Fra le star viventi e più popolari di questo tipo di musica si ricordano D. K. Pattammal, Mangalampalli Balamuralikrishna, K. J. Yesudas, T. Sankaranarayanan e Madurai T N Seshagopalan.

giovedì 22 febbraio 2007

I Ciclon Cubano

I Ciclon Cubano sono un giovane gruppo di Cuba, formato da tre artisti: Ernesto Planas, Odelmis Figueredo e Alfredo J. Flores Del Sol. Cercano con le loro canzoni di sviluppare un genere musicale duro e forte, dove poter esprimere la grinta, il ritmo e le emozioni di Cuba. Da qui una fusione di reggaeton, hip hop, Salsa, cha cha cha. Il gruppo ha già fatto diverse esibizioni live, tra cui anche in Italia, proprio l'anno scorso, ed ha riscosso un grande successo da parte del pubblico. Uno dei brani più noti e più ascoltati dei Ciclon Cubano è Vuelve, per cui è stato girato anche il videoclip. Al loro attivo hanno 3 album: La Niña Quiere, Dimelo Ya e Dando Palo. Per conoscere meglio i Ciclon Cubano, potete andare sul loro sito o vedere alcuni di questi video.

mercoledì 21 febbraio 2007

Tinkara Kovač festeggia i 10 anni di attività con un nuovo album

Esce domani il nuovo album di Tinkara Kovač, la flautista e cantante slovena che festeggia cosi i suoi 10 anni di attività. L'album s'intitola Aqa e contiene 13 brani, oltre a un'introduzione. Di rilievo i due duetti con Ian Anderson, tra cui She, con la musica scritta da Bungaro, che sarà pubblicato anche come singolo con l'apparizione di Anderson nel video. Altra collaborazione importante in questo lavoro, quella del pianista e arrangiatore inglese Paul Millns. L'album offre anche la cover del brano Down under dei Men at Work, grande hit della band australiana nei primi anni '80. Per il momento è prevista solo una release slovena, ma nulla esclude che in un secondo momento l'album possa essere distribuito anche dalle nostre parti. Per conoscere meglio Tinkara Kovač è possibile andare sul suo sito, o vedere alcuni di questi video.

lunedì 19 febbraio 2007

Wang Fei, ex regina del pop cinese

E' stata probabilmente la cantante più famosa del pop cinese fino a qualche anno fa, e in occidente è nota soprattutto per il brano Eyes on me presente nel videogioco final fantasy VIII, e per la sua interpretazione nello spot per pepsi cola nel 2000. Wang Fei e' nata l'8 agosto 1969 a Pechino e a soli 20 anni ha raggiunto Hong Kong, dove, con la presentazione del suo maestro di musica, ha pubblicato il suo primo disco col nome d'arte di Wang Jingwen. Nel 1991 si è trasferita a New York dove ha studiato canto, e, tornata a Hong Kong nello stesso anno, ha pubblicato il disco Coming Home, album di svolta dal tradizionale pop cinese. Ma l'anno più importante per lei è forse stato il 1994, quando ha inciso col suo vero nome due dischi in lingua cinese che in italiano s'intitolano Mistero e Cielo, il disco in dialetto cantonese Trattarsi bene, e due dischi di Greatest Hits. Nel 1996 è uscito il suo disco più coraggioso fino ad allora: Restless, per lo più di sue composizioni. Nel repertorio di Wang Fei vi sono canzoni in cinese scritte da artisti occidentali quali Tori Amos, The Cranberries e The Sundays. Dopo ben 26 album, Wang Fei ha deciso di ritirarsi dalle luci della ribalta, ma non è detto che non sentiremo più parlare di lei. Intanto, per chi volesse ascoltare la sua voce, qui si possono vedere alcuni suoi video.

sabato 17 febbraio 2007

La palm wine music africana

La palm wine music, o, come è conosciuta in Sierra Leone, la maringa, risale ai giorni in cui i portoghesi portarono le prime chitarre nell'Africa occidentale. I primi chitarristi africani suonavano durante i raduni e le feste dove si beveva vino di palma; da qui il nome di questo genere musicale. La palm wine music è nata tra la popolazione della Liberia che parlava la lingua Kru, e coniuga melodie e ritmi locali con elementi tratti dal genere musicale di Trinidad de Tobago, il calypso. Il genere fu portato alla ribalta internazionale da Ebenezer Calender e dalla sua Maringar Band. Calender compose decine di brani musicali tra gli anni '50 e '60, ma purtroppo nessuna di queste composizione è oggi reperibile su cd. La palm wine music ha avuto grande influenza su tutta la musica dell'Africa occidentale, e in particolar modo sull'highlife e sul soukous.
Oggi purtroppo la palm wine music è in declino e l'utlimo suo esponente noto, Sooliman (S.E.) Roogie è morto nel 1994, ma tracce di questo genere si possono trovare ancora nei lavori del ghanese Daniel "Koo Nimo" Amponsah, di Super Combo e di Abdul T-Jay. Per chi volesse farsi un'idea di come è la palm wine music, questi sono alcuni video dove la si può ascoltare.

venerdì 16 febbraio 2007

Il nuovo album di Pino Daniele

Esce oggi il nuovo album di Pino Daniele: Il mio nome è Pino Daniele e vivo qui. Prodotto e arrangiato dal cantautore napoletano, l'album comprende 10 brani inediti: Back home, Rhum and coca, Il giorno e la notte, Salvami, Vento di passione, Mardi gras, Blues del peccatore, L'africano, Ischia sole nascente e Passo napoletano. Nell'album due duetti con Giorgia, nei brani Il giorno e la notte e Vento di passione, e i contributi di Erskine Trio, Tony Esposito e Alfredo Paixao, che hanno collaborato con Pino Daniele a questo lavoro. I testi e le musiche sono di Pino Daniele, ad eccezione del brano Mardi gras, che Pino Daniele ha scritto con Alfredo Paixao. L'album sarà anche fruibile in formato digitale sia su Internet che su mobile.

giovedì 15 febbraio 2007

L'Highlife, la musica della West Africa

L'Highlife è un genere musicale nato in Ghana, Sierra Leone e Nigeria negli anni '20 e diffusosi più tardi negli altri paesi dell'Africa occidentale.
E' caratterizzato dall'utilizzo di più chitarre contemporaneamente che con il loro ritmo guidano le evoluzioni delle highlife bands.
Il primo autore di highlife fu E.T. Mensah, nato ad Accra, in Ghana, nel 1919, che formò la sua prima band nel 1930 e divenne il re dell'Highlife.
Nel 1948 Mensah formò l'altra band Tempos, le cui canzoni sia in inglese che nelle lingue locali del Ghana sedussero molti ammiratori fino in Inghilterra. Il 1956 fu un anno speciale per Mensah che ebbe la possibilità di duettare con Louis Amstrong in Ghana.
Nel 1960, con l'avvento della musica congolese, l'età dell'oro per la highlife volse al termine, ma Mensah continuò a produrre e diffondere highlife, cosi come del resto fecero anche altre band famose, tra cui Jerry Hansen e i suoi Ramblers International e Uhuru.

mercoledì 14 febbraio 2007

Mina lancia in rete il suo nuovo video

Mina continua a considerare la rete canale privilegiato per la distribuzione delle sue produzioni musicali. Questa volta ha scelto i due siti www.minamazzini.com e www.youtube.com, dove ha già pubblicato un'anteprima di un minuto del video del singolo Alibi, tratto dall'ultimo disco Bau, che ha guadagnato il doppio disco di platino. Oggi, giorno di San Valentino, sempre sugli stessi siti di cui sopra, viene svelata un'altra parte del filmato, mentre l'intero videoclip sarà visibile da venerdi sul sito della Sonybmg.
Il clip contiene un filamto d'animazione prodotto da Anthony LaMolinara, premio Oscar autore degli effetti speciali di Spiderman 2. Il racconto si snoda su un intreccio sentimentale che si muove in due diverse location. La prima in un vero giardino e l'altra all'interno di un piccolo museo, ideato e ricreato interamente in computergrafica.
Le riprese sono state realizzate in 35 mm sotto la guida del regista statunitense ai Giardini Segreti di Villa Borghese mentre la post produzione, con l'utilizzo di tecnologie d'avanguardia, ha richiesto un mese di lavorazione.
Mina conferma cosi di essere all'avanguardia non solo nelle sue sperimentazioni musicali, ma anche nei canali comunicativi che utilizza per i suoi "lanci".

martedì 13 febbraio 2007

"Il vuoto", ultimo lavoro di Battiato

E' uscito pochi giorni fa Il vuoto, ultimo lavoro di Franco Battiato, dove il cantautore siciliano si sofferma ancora una volta sulle crisi del nostro tempo.
Il tempo scorre sempre più veloce, le persone fanno sempre più cose, ma sempre meno sono capaci di riempire questo tempo e queste cose di un senso che soddisfi anche il loro cuore.
Significativo l'incipit della canzone Il vuoto:
"Tempo non c'è tempo sempre più in affanno
inseguo il nostro tempo vuoto di senso senso di vuoto
E persone quante tante persone un mare di gente nel vuoto."
Ma a cosa è dovuto questo vuoto? "Io non la farei molto lunga – dice Battiato durante l'incontro a Milano con la stampa – la prima causa è la famiglia incapace di dare una corretta educazione e poi il fatto che oggi si scambia il significato di democrazia col fare quello che si vuole".
Oltre a Il vuoto in album anche I giorni della monotonia, Aspettando l'estate, Niente è come sembra, Tiepido aprile, The game is over, Era l'inizio della primavera, Io chi sono?, Stati di gioia.

lunedì 12 febbraio 2007

Canto e declamazione nell'Hogaku

Nell'Hogaku si possono individuare due stili diversi: l'utaimono e il katarimono.
Il termine utaimono indica brani musicali in cui la musica è l'elemento principale e il testo è secondario e viene guidato dallo sviluppo della musica stessa. Altre due caratteristiche dell'utaimono sono il frequente uso di melismi (prolungamento delle vocali che vengono cantate su parecchie note diverse) e la scarsa intellegibilità del testo.
Il termine katarimono indica invece quei brani in cui è la musica a essere guidata dalle parole, e la musicalità rinuncia alla propria indipendenza a favore del significato e della forma del linguaggio; tali brani sono più vicini alla declamazione che al canto. Al contrario dell'utaimono il katarimono non prevede melismi e ha dei testi molto ben comprensibili.



sabato 10 febbraio 2007

L'Hogaku, la musica tradizionale giapponese

Hogaku è il termine che indica la musica tradizionale giapponese. Non si tratta di un unico genere musicale, ma costituisce una tradizione che contiene diversi generi musicali.
Questi generi differiscono tra loro ma in essi si possono rintracciare degli elementi comuni che vanno pertanto a formare la definizione di Hogaku.
Una di queste caratteristiche principali dell'hogaku è la prevalenza della musica vocale sulla musica strumentale.
Questa predilezione dei giapponesi per la musica vocale è documentabile fin dall'antichità, se addirittura nel Kojiki, il più antico documento in lingua giapponese arrivato fino ad oggi, vengono riportati i testi di 113 canti, le cui melodie sono completamente sconosciute.
L'egemonia della musica vocale è continuata fino all'epoca moderna: la produzione musicale più abbondante del periodo edo (1603-1868) è legata allo shamisen ed è quasi esclusivamente vocale.


venerdì 9 febbraio 2007

Il nuovo album di Marina Rei

Esce oggi il nuovo album di Marina Rei: Al di là di questi anni.
Un lavoro che nasce dal desiderio di conservare una testimonianza del tour che l’ha vista impegnata la scorsa stagione.
Nell'album Marina Rei reinterpreta il suo vasto repertorio con una band composta da una sezione d’archi oltre che dalle tastiere, chitarre e, soprattutto, dalle percussioni – suonate da lei stessa.
L'esperimento centrale del progetto, arrangiato da Marina insieme ad Anton Giulio Frulio, è il tentativo di esprimere le potenzialità musicali che nascono dal contrasto tra le percussioni - sensuali e tribali - e la classicità degli archi, tra il suono melodioso del pianoforte e quello della chitarra elettrica, spinta alle soglie della psichedelia.
Questa la lista intera dei brani contenuti nell'album: I miei complimenti, Fammi entrare, Noi, Inaspettatamente, T’innamorerò, Continui, Al di là di questi anni, Song je, Un inverno da baciare, La parte migliore di me, Quello che non c’è, Maestri sull’altare, Colpisci, Le stelle.

giovedì 8 febbraio 2007

Il nuovo album di Patrick Wolf

E' prevista per il 26 febbraio l'uscita del nuovo album dell'eccentrico cantautore inglese Patrick Wolf.
Il nuovo album avrà come titolo 'The Magic Position' e sarà pubblicato dalla Polydor/Universal.
Sul blog personale di Patrick Wolf, http://myspace.com/officialpatrickwolf, si possono sentire i primi due singoli dell'LP: Accident & Emergency e Bluebells.
Oltre a questi due brani, in scaletta ci saranno anche Overture, The Magic Position, The Bluebell, Magpie, The Kiss, Augustine, Secret Garden, Get Lost, Enchanted, The Stars, Finale.

mercoledì 7 febbraio 2007

Il "viaggio" del Soukous negli anni '70

Quando negli anni '70 la situazione politica del Congo si deteriorò, alcuni gruppi musicali si trasferirono in Tanzania e in Kenya.
In Kenya esplose la cavacha, una danza che divenne una vera e propria mania nell'Africa orientale e centrale.
Alcune bands congolesi, come gli Zaiko Langa Langa e l'Orchestra Shama Shama, registrarono diverse canzoni al ritmo della cavacha andando a influenzare profondamente la musica kenyota.

Nairobi divenne un po' il centro delle nuove bands provenienti dalla storia del soukous, e verso la fine degli anni '70 la Virgin realizzò due progetti da cui scaturirono due lp molto importanti di due altrettanto importanti gruppi tanzano-congolesi, l'Orchestra Makassy e la Super Mazembe.
Una delle canzoni di questo album fu Shauri Yako ("è un problema tuo"), in Swahili, che divenne una hit di successo in Kenya, Tanzania e Uganda.
Più o meno intorno allo stesso periodo, il cantante congolese Samba Mapangala e il suo gruppo "Orchestra Virunga" realizzò l'lp Malako, che contribuì a formare in Europa quel panorama della world music che tanto successo ebbe poi negli anni '80, e che portò il Soukous anche al di qua del Mediterraneo.

martedì 6 febbraio 2007

Il Soukous negli anni '50 e '60

A metà secolo alcuni artisti che erano cresciuti nelle band di Franco Luambo e Grand Kalle formarono dei loro propri gruppi.
Dal momento che in molti interpreti del soukous l'influenza della rumba era divenuta molto forte, alcuni giovani musicisti congolesi sperimentarono nuovi percorsi musicali per ridurre il ruolo della rumba, cercando una contaminazione con il rock'n roll.
Nel 1969 si formò il gruppo Zaiko Langa Langa. Con la loro energia e il loro ritmo essi fecero tendenza e da questa esperienza nacque la band Empire Bakuba che, con Papy Tex, divenne presto il giovan gruppo più famoso di Kinshasa.
Altri grandi del soukous in quel periodo furono Koffi Olomide, Tshala Muana e Wenge Musica.
Ormai il soukous s'era diffuso in tutta l'Africa e andò a influenzare tutti i ritmi della moderna musica popolare africana.

lunedì 5 febbraio 2007

Le origini del Soukous

Il soukous è la musica popolare più famosa del Congo. I gruppi musicali che eseguono il soukous sono composti da bassi, chitarre, strumenti a fiato e a percussione.
Il genere del soukous è nato negli anni ’30 e ’40, quando alcuni musicisti congolesi fusero insieme musica tradizionale congolese e, più in generale, africana, con le musiche tipiche del Sud America e dei paesi caraibici. Proprio perché nato da questa fusione, il soukous viene anche chiamato african rumba.
Il primo grande interprete del soukous fu Antoine Kolosay, conosciuto come Papa Wendo, che portò il soukous anche in Europa e in Nord America negli anni ’40 e ’50.
In quei due decenni ci furono soprattutto due bands a spopolare in questo genere musicale: i Grand Kalle & l’African Jazz guidati da Joseph Kabasele Tshamala, e gli OK Jazz (più tardi TP OK Jazz), guidati da Francois Luambo Makiadi.

domenica 4 febbraio 2007

Manu Dibango suona Sidney Bechet

Per i suoi cinquant'anni di carriera, Manu Dibango, famoso musicista della Black Music, esce con un omaggio a Sidney Bechet. E’ infatti appena uscito un album di tributo al grande musicista di New Orleans, realizzato con il vibrafonista Dany Doriz.
Manu Dibango è nato nel 1933 a Douala in Camerun e a soli 15 anni è emigrato in Francia. Da giovane ha frequentato i Jazz Clubs di Parigi e Bruxelles, e già a 26 anni ha registrato diversi singoli dopo aver trascorso 4 anni come organista di Nino Ferrer.
Nel 1972 il suo primo vero successo, Soul Makossa, parte di quella musica che doveva andare a costituire l’inno dell’ottava Africa Football Cup.
Da quell’anno un ininterrotto flusso di produzione musicale. Tra i suoi album ricordiamo Ambassador, Abele Danse, AfriJazzy, Negropolitaines, Wakafrica, Cubafrica.

Manu Dibango è stato definito il “Miles Davis della World Music” dal magazine americano Blue Music (1994). Di tutti gli artisti africani è uno dei più “smaliziati”, con i suoi saxes dai colori improbabili, gli eterni occhiali neri, la sua risata profonda e contagiosa.
E’ sempre stato un musicista che nel suo lavoro ha cercato di gettare ponti, ponti culturali tra i continenti e ponti musicali tra tradizione e suoni del futuro.