martedì 28 dicembre 2010

Il Nu-Flamenco dei D'Callaos, gruppo musicale di Terrassa

Sono nati nel 2004 a Terrassa, una cittadina della provincia di Barcellona, quando cantavano nel Café de la Niñas, un piccolo locale della città, e propongono uno stile musicale che loro hanno ribattezzato nu-flamenco, ossia una versione originale e attualizzata del flamenco degli anni '70. Il loro nome è D'Callaos, e gli artisti che ne fanno parte sono la cantante Maribel Martin Canija, che è entrata nel gruppo nel 2005, il chitarrista Daniel Felices, il chitarrista di flamenco Ruben Lorente, il basso Carlos Felices, il batterista Sergio Martin, i percussionisti Carlos Simón e Lluis Pi, e il tecnico del suono Alberto Castan; loro direttore artistico è Pedro Javier Gonzales. Al loro attivo i D'Callaos hanno già 2 cd, De Paso, del 2007, e Desde Mi Balcón, del 2008; entrambi i cd hanno visto una strategia promozionale basata sul download gratuito dal web, una strategia che ha fatto scaricare le loro canzoni da circa 20.000 persone per il primo cd, e 25.000 per il secondo; oltre al download gratuito, i D'Callaos vendono ovviamente anche i loro cd nei negozi e nei loro concerti, ma il modo con cui si sono fatti conoscere è stato principalmente quello della distribuzione gratuita sul web. Oltre ai cd, i D'Callaos hanno girato e girano tutt'ora la Spagna in lungo e in largo per fare concerti, e ogni tanto tornano a suonare nel loro luogo d'origine, il tanto amato Café de la Niñas. Lo stile dei D'Callaos, ribattezzato nu-flamenco, ha appunto le origini nel flamenco degli anni '70, ma vede talvolta l'innesto, su una solida base musicale di flamenco, anche di altri generi musicali, soprattutto del rock. Per conoscere meglio i D'Callaos e il loro nu-flamenco, questo è il sito ufficiale del gruppo, questo è il loro spazio su MySpace, dove è possibile ascoltare alcuni loro brani, mentre qui è possibile vedere dei loro video.

martedì 21 dicembre 2010

La Gaie Famille, gruppo di musica folkloristica di Charvensod, in Valle d'Aosta

Charvensod è un piccolo paese che giace sulla riva sinistra della Dora Baltea, a pochi km da Aosta. Qui, nel 1964, è nato il gruppo La Gaie Famille, ad opera di una trentina tra ragazzi e ragazze, con lo scopo di mantenere vive e tramandare le tradizioni tipiche del paese attraverso canti, balli e rappresentazioni teatrali, scritte e recitate nel dialetto valdostano, il patois. Il motto de La Gaie Famille è "Vivere oggi, quel po' di ieri, al servizio del domani". Tipico di questo gruppo folkloristico della Valle d'Aosta è lo strumento che dà il ritmo a tutte le loro performance musicali; si chiama fléy ed è costituito da due bastoni di legno di frassino o di melo, di cui uno lungo più di un metro, con le estremità più spesse della parte centrale, incave e ornate con campanelli e nastri colorati, l'altro più piccolo; il bastone lungo lo si tiene con un'estremità appoggiata sulla spalla sinistra, e con l'altra nella mano sinistra, mentre il bastone corto lo si batte con la destra sul bastone lungo, in diverse zone di quest'ultimo, andando a formare suoni diversi; al suono forte e deciso del legno percosso si alternano le note squillanti delle campanelle, quando esse vengono mosse dal legno. Questo strumento richiama direttamente le tradizioni contadine di Charvensod, in quanto esso deriva dallo strumento, fatto anch'esso con due legni uniti da fettucce di cuoio, che serviva per la battitura del grano. La leggenda narra che il passaggio allo strumento avvenne quando un giovane del posto, derubato delle fettucce che univano i due bastoni, continuò lo stesso a battere i due bastoni uno contro l'altro per non essere deriso, dando origine cosi allo strumento musicale. Nelle composizioni musicali de La Gaie Famille vengono narrati eventi e usanze tipiche della vita di un tempo in questa zona della Valle d'Aosta, tra cui i valori dei rapporti familiari, i giochi caratteristici dei bambini e le incursioni dei ragazzi nei paesi limitrofi alla ricerca di belle ragazze. Su questo sito è possibile acquisire altre informazioni sul gruppo La Gaie Famille di Charvensod, sulle loro canzoni, la loro storia e i loro costumi tipici, e vedere alcune foto del gruppo.

martedì 14 dicembre 2010

Il konghou, antico strumento cinese

Si chiama konghou ed è uno strumento tipico della tradizione musicale cinese, che si può accostare per somiglianza alla più conosciuta arpa. Vi sono due categorie di konghou, una è costituita dai tipi di konghou utilizzati nell'antichità, in diverse epoche storiche, e scomparsi dalla scena verso il 14° secolo, un'altra è costituita da una forma moderna di konghou, inventata il secolo scorso per far rivivere, sotto vesti più moderne, questo strumento cosi importante per la tradizione musicale cinese. I konghou antichi erano 3; c'era il wuo konghou, il cosiddetto konghou orizzontale; questo tipo di konghou veniva suonato appoggiato a terra, aveva un numero di corde variabile da 5 a 7, e nacque a cavallo del I millennio a.C. per poi diffondersi non solo in tutta la Cina, ma anche in Giappone e Corea, fino al XIII secolo d.C. Un altro tipo di konghou, che sembra sia arrivato in Cina da Occidente e che si diffuse nei secoli a cavallo dell'anno 0, era lo shoo konghou, il cosiddetto konghou verticale, che aveva dalle 7 alle 23 corde. L'ultimo tipo di konghou antico era il fong shou konghou, che sembra essere arrivato in Cina dall'India e che era caratterizzato da un manico particolare, che forse è l'elemento che dava anche il nome a questo tipo particolare di konghou, nome che fa riferimento alla testa di fenice, richiamata appunto dalla forma del manico. Tutti questi tipi di konghou erano utilizzati per suonare musica tradizionale cinese, alla corte degli imperatori, ma anche tra il popolo. Il konghou moderno invece, detto della colonnina dell'oca selvatica, intende ricalcare le forme del tipo di konghou antico cosiddetto verticale e ha una struttura più vicina all'arpa occidentale; la differenza rispetto all'arpa consiste nel fatto che sul kongohou moderno vi sono 2 file di corde, ognuna di 36 corde, fissate alla cassa di risonanza da una colonnina che disegna una forma che assomiglia ad gruppo di oche selvatiche in volo, da cui il nome particolare che viene assegnato allo strumento. Per avere un'idea del konghou e del suo suono, su questo sito si possono vedere delle immagini dei diversi tipi di konghou antichi, con informazioni utili sulla loro storia, mentre qui si possono vedere dei video di musicisti che suonano diversi tipi di konghou.

martedì 7 dicembre 2010

Toumani Diabaté, il suonatore di kora che viene dal Mali

Viene dal Mali, si chiama Toumani Diabaté ed è uno dei più famosi suonatori di kora, uno strumento tipico dell'Africa Occidentale, uno strumento a corde, con 21 corde, e con una cassa di risonanza fatta con una mezza zucca svuotata ricoperta di pelle di animale. Toumani, la passione e il talento per la kora lo ha ricevuto in eredità dal padre, il primo a registrare un album dedicato a questo strumento, nel 1970; suo padre a sua volta ha ereditato la conoscenza di questo strumento dalla sua famiglia originaria; si dice addirittura che nella discendenza di Toumani vi siano ben 71 generazioni di musicisti di kora. Toumani Diabaté ha iniziato a suonare nell'ensemble del padre, con cui ha fatto la sua prima apparizione in una registrazione discografica, nell'album Ba Togoma, del 1987. L'anno successivo arriva la volta del suo primo album da solista, intitolato Kaira. Negli anni successivi escono New Ancient Strings, realizzato nel 1999 in collaborazione con Ballaké Sissoko, In the Heart of the Moon, del 2005, in cui il musicista maliano collabora con Ali Farka Touré, e Boulevard de l'indipendence, realizzato nel 2006 con la sua orchestra, la Symmetric Orchestra, orchestra che è composta da musicisti provenienti dall'Africa Occidentale, di cui molti sono griot, ossia cantori che tramandano con la loro arte la tradizione orale del loro popolo, e suonano strumenti tipici di quella zona del continente africano. Gli ultimi cd di Toumani Diabaté sono stati The Mandé Variations, del 2008, e Ali and Toumani, del 2010, con Ali Farka Touré. Oltre a fare musica con la sua kora, Toumani Diabaté ha anche sperimentato incontri musicali tra la "sua" musica africana e altri generi musicali come il flamenco, il jazz e il blues. Per conoscere meglio Toumani Diabaté, questo è il suo spazio su MySpace, dove si possono ascoltare anche alcuni suoi brani, mentre qui si può apprezzare la musica dolce e armoniosa della sua kora in alcuni video.