giovedì 31 maggio 2007

La musica gagaku, la musica orchestrale di corte del Giappone

La musica gagaku (parola composta da due parole: "ga" che vuol dire "elegante", e "gaku" che vuol dire "musica"), è la musica orchestrale di corte che arrivò in Giappone nel 453, quando 80 musicisti furono inviati dal regno coreano di Silla (Shiragi in giapponese) per partecipare alla celebrazione di un funerale imperiale. La musica gagaku è eseguita tradizionalmente presso la corte imperiale e in alcuni templi buddisti e santuari schintoisti. Essa può essere classificata secondo due criteri: in base alle origini storiche del repertorio e in base alla prassi esecutiva. La classificazione storica distingue tra tögaku, musica proveniente dalla Cina o dall'India, e komagaku, musica originaria della Corea o della Manciuria. I due termini fondamentali nella classificazione della prassi esecutiva gagaku sono: bugaku, ossia musica che accompagna la danza, e kangen, musica puramente strumentale. L'organico della musica gagaku è costituito da un'orchestra che può comprendere fino a venti strumenti appartenenti a tre categorie: fiati, corde e percussioni. Gli strumenti a fiato comprendono un oboe (sciciriki o hichiriki), un organo a bocca (sho) e un flauto (ryûteki nel togaku, komabue nel komagaku); se invece nell'ambito gagaku viene eseguita una musica religiosa shintoista, il flauto usato è un kagurabue. Gli strumenti a corda includono una cetra a 13 corde (koto) e uno o più liuti piriformi a 4 corde (biwa); essi però non vengono usati nell'accompagnamento di danze (bugaku). Tra gli strumenti a percussione si annoverano un grande tamburo sospeso (gaku-daiko) e un piccolo gong anch'esso sospeso (shoko). Nel togaku colui che dirige il gruppo usa un piccolo tamburo a barile (kakko), suonato con due bacchette, mentre nel komagaku usa un tamburo più grande a forma di clessidra (san no tsuzumi), percosso su un solo lato da una bacchetta. Per avere un'idea di come sia la musica gagaku, è possibile vedere alcuni di questi video.

mercoledì 30 maggio 2007

Colore ma vie, il nuovo album di Charles Aznavour

All'età di 82 anni, Charles Aznavour, il "Frank Sinatra della Francia", come si suole chiamarlo nel suo Paese, è uscito, dopo aver già scritto più di mille canzoni, con un altro album intitolato Colore ma vie. Il nuovo album non è un concentrato di ricordi, come si potrebbe immaginare data l'età del cantautore, ma una riflessione profonda e lucida sulla realtà di oggi. L'album è stato registrato in parte ai mitici Studi Egrem de L’Havana con il pianista cubano Chuco Valdès, ed in esso si nota il desiderio dell'artista di raccontarsi e raccontare il mondo di oggi. Dalle vibrazioni che ricordano la salsa della prima traccia La Terre muert, che ci parla del nostro pianeta e del suo stato di crisi, alla prima persona con cui in Moi je vis en banlieue ci racconta delle infuocate periferie francesi. Alla sua grande dote espressiva nel trattare quelli che sono stati sempre i suoi temi più cari, come l’amore per la vita, Aznavour aggiunge la sua attenta sensibilità musicale, andando a toccare anche il fado con Oui o i ritmi di una big band in Colore ma vie. Qui è possibile trovare il nuovo cd dell'artista francese.

martedì 29 maggio 2007

Chahram Nazeri. grande voce della musica classica persiana

Chahram Nazeri è uno dei più grandi interpreti della musica classica persiana. Egli è nato a Kermanshah, nel 1950, da una famiglia di musicisti, che lo hanno subito introdotto all'arte del canto. A soli 8 anni veniva invitato alle riunioni sufi per interpretare il Masnavi, il poema di Rumi. A 10 anni Chahram iniziò a cimentarsi con il repertorio classico persiano, chiamato radif. A soli 25 anni vinse il primo premio nel più importante concorso di musica tradizionale iraniana a Teheran. Chahram Nazeri sa combinare nelle sue esecuzioni artistiche uno studio appassionato e attento di temi e stili con una grande libertà creativa. Egli ha contribuito a trasformare in canto alcune importanti correnti del misticismo di origine persiana. Spesso criticato dai puristi, egli ha proseguito per la propria strada, elevando il linguaggio musicale a vette inaudite. Inconfondibile il suo vibrato e la profondità della sua voce. Nel suo gruppo, dove egli canta e suona il daf (grande tamburo a cornice), vi sono anche Pejman Hadadi, che suona lo zarb (tamburo a calice), Hafez Nazeri, Hamid Montebasem (ai liuti tar e setar), Ardeshir Kamkar (kamancha) e Hossain Bhroozi-Nia (barbat).

lunedì 28 maggio 2007

Il samba de roda di Bahia

Tra le forme di samba sorte in Brasile, quella più antica e più vicina alla tradizione africana portata dagli schiavi negri è il samba de roda, sviluppatosi nella regione brasiliana di Bahia. Questo tipo di samba si balla in un cerchio formato da ballerini, di cui alcuni ballano al centro seguendo diversi passi caratteristici, e, una volta terminati questi passi, ognuno invita un altro ballerino a prendere il suo posto con la caratteristica umbigada (che si potrebbe tradurre con "colpo di ombelico" o "colpo di pancia", dal momento che in portoghese, "umbigo" vuol dire "ombelico"). Questo samba folclorico si è originato dalla mescolanza di elementi della cultura india e africana. Il samba de roda si suddivide oggi in varie forme: chula, samba de corrida, samba duro, samba de parada, samba de quadra e samba de Angola. I movimenti della samba de roda includono sempre la umbigada e i passi fondamentali sono: corta a jaca`, separa o visgo, apanha o bago, miudinho e vamos peneirar. I canti sono fatti da un solista e la risposta viene data in coro dai ballerini. Gli strumenti musicali sono: la chitarra (viola), il chocalho, il pandeiro, e l'atabaque. Per chi volesse farsi un'idea del samba de roda, in alcuni di questi video è possibile ascoltarlo e vederlo ballare.

venerdì 25 maggio 2007

Cheb Hasni, il più grande interprete del raï love algerino

Cheb Hasni nacque a Orano, in Algeria, nel 1968 e fu uno dei più grandi interpreti della musica raï algerina. La sua carriera ebbe inizio quando cantò a una cerimonia nuziale locale e impressionò i fratelli Naoui, allora famosi, che lo invitarono a esibirsi in un cabaret allora noto in Algeria, La Guinguette. Il secondo tassello della carriera di Cheb Hasni fu messo quando un produttore musicale gli chiese di incidere delle canzoni insieme alla cantante Chaba Zahounaia. La coppia registrò, nel 1987, la canzone Beraka, che fu percepita dai più tradizionalisti come una provocazione alla cultura algerina per il suo contenuto ambiguo, ma che ebbe tra i giovani un grande successo, vendendo 1 milione di copie. Il successo di Hasni fu confermato in seguito dalla canzone El Visa, un brano che parla del problema dell'immigrazione, che vendette 250.000 copie. Nelle sue canzoni incominciò a parlare di temi considerati allora dei taboo in Algeria, come il tema dell'alcool e del divorzio. A causa delle critiche prima, e delle minacce poi, degli islamici più integralisti, Cheb Hasni fu costretto a vivere più in Francia che nel suo paese, e questo lo portò a fare più esibizioni all'estero che in Algeria, soprattutto a Parigi, Washington, Tokyo, Tunisi e Casablanca. L'ultima volta che Hasni si esibì in Algeria fu il 5 luglio 1993 davanti a 150.000 in Algeri in un evento organizzato per festeggiare l'indipendenza dell'Algeria. Nella sua vita Hasni registrò circa 100 cassette, e lanciò lo stile del raï love che inspirò tanti cantanti algerini dopo di lui. Egli fu ucciso dagli estremisti islamici il 29 settembre 1994 a Orano. A questa pagina è possibile trovare molte canzoni di Cheb Hasni, mentre qui è possibile ascoltarlo in alcuni video.

giovedì 24 maggio 2007

American Doll Posse, il nuovo album di Tori Amos

E' uscito il nuovo album di Tori Amos, American Doll Posse. L'album contiene 23 canzoni inedite e in esso la cantautrice americana si esprime attraverso cinque archetipi femminili, associati ad altrettante divinità greche. Cinque diversi personaggi, ognuno con le proprie caratteristiche e peculiarità, che verranno impersonificati dalla cantante nei diversi concerti del nuovo tour. Infatti ogni concerto sarà diviso in due parti: nella prima parte una delle cinque donne protagoniste dell'album propone i brani dal nuovo disco e una cover in cui si identifica, nella seconda parte invece Tori Amos ritorna se stessa e canta anche canzoni del vecchio repertorio. Il nuovo album è stato registrato in Cornovaglia ed è stato coprodotto dalla poetessa americana Erzsebet Beck. In esso si può notare uno stampo particolarmente rock con melodie molto forti, mentre i temi affrontati sono molto impegnativi, come la religione e la politica. Sul sito ufficiale della cantautrice, è possibile trovare tutte le altre informazioni sul suo nuovo album e sul suo tour.

mercoledì 23 maggio 2007

Boom!, il nuovo album dei Gemelli Diversi

E' prevista per l'8 giugno l'uscita del nuovo album dei Gemelli Diversi, che sarà intitolato Boom!. Questo album esce dopo quasi 10 anni di attività della band milanese, e prosegue nella linea stilistica iniziata nel 1998. Il primo singolo della tracklist è già in programmazione nelle radio e s'intitola Istruzioni per l'(ill)uso, ed è una caustica critica del panorama televisivo italiano odierno e dei falsi miti che esso propone. All'ascolto del brano in radio, seguirà ai primi di giugno l'uscita del video nelle principali televisioni tematiche. Tra i brani dell'album si trova anche Ancora un po', contenuto nella colonna sonora del film Notte prima degli esami oggi. L'album, registrato presso gli studi di Best Sound, vede anche la partecipazione di Eros Ramazzotti, che suona l'assolo di chitarra nel brano Che mondo meraviglioso.
Ma ecco la tracklist completa dell'album:
1. Bboy-Bband
2. Istruzioni Per L'(Ill)uso
3. Cosa Vuoi
4. A 12 Km (Da Casa)
5. Che Mondo Meraviglioso
6. Boom!
7. Icaro
8. Stereo
9. Lei Non Chiamerà
10. Sette Su Sette
11. Ancora Un Pò;
12. Cattive Compagnie 

I Gemelli Diversi promuoveranno il loro nuovo lavoro con un tour estivo che partirà ai primi di luglio. L'intero album sarà disponibile in digital download lo stesso giorno dell'emissione e saranno lanciate anche due versioni digitali speciali in esclusiva nei negozi iTunes e Deejay.it. A partire da questa pagina del sito dei Gemelli Diversi è possibile acquistare il loro nuovo cd.

martedì 22 maggio 2007

I Virasolelhs, il nuovo album dei Lou Dalfin

E' appena uscito il nuovo album dei Lou Dalfin, la band piemontese di Sergio Berardo (voce, ghironda, organetto, flauti), Ricky Serra (batteria), Dino Tron (fisarmonica, organetto, cornamusa), Enrico Gosmar (chitarra), Daniele Giordano (basso), Luca Biggio (sax), Mario Poletti (mandolino, bouzouki, banjo), Diego Vasserot (tromba), maestri di musica occitana contemporanea. L'album si chiama I Virasolelhs, ed è il regalo che la band si è fatta per il suo venticinquesimo compleanno, 25 anni dedicati allo scambio di informazioni ed emozioni tra le mille culture della pianura italiana e l’Occitania al di là delle Alpi. L'album contiene 16 brani, in cui, oltre agli immancabili elementi di musica occitana, si trovano anche influenze della musica sudamericana e della musica elettronica. I temi dei brani sembrano quelli di un contesto mitologico fatto di amori, passioni, animali magici, e avventure più o meno misteriose, ma non mancano anche i riferimenti critici alla realtà contemporanea. I brani dela tracklist sono:
1. Occitania E Basta (Boreia)
2. Plòu A Marselha (Chapeloise)
3. Galerian
4. I Corsaris (Corenta)
5. Braçabosc (Scottish) 
6. Little Fish
7. Pels D1òr (Circe)
8. Boreia (Boreia)
9. Quora Duermes (Mazurca) 
10. A La Broa
11. Turbin (Boreia)
12. La Maire (Rigodon)
13. La San Joan
14. Saré Dura (Polka Picada)
15. I Virasolelhs (Rigodon)
16. Chamina (Mazurca).
Sul sito dei Lou Dalfin è possibile trovare tutte le informazioni sul nuovo album.

lunedì 21 maggio 2007

Efrain Frankie Morales, a toda velocidad

Efrain Frankie Morales è nato nel barrio di Spanish harlem, il quartiere latino di Harlem a New York. In giovanissima età è entrato a far parte di una delle maggiori orchestre di salsa di tutti i tempi, l’Orchestra di Hector Lavoe. Grazie a questa esperienza ha avuto fin da giovane la grande fortuna di entrare a far parte del coro di grandi salseri come Celia Cruz, Ismael Rivera e Cheo Feliciano. Negli anni '80 il suo primo album da solista, intitolato En su punto. Segue un’altra registrazione con l’Orchestra De Los Hermanos Lebron, e l’album Sobresaliendo. Finalmente viene chiamato a far parte dell’orchestra del “Rey del Timbal”: Tito Puente. Questo ingresso ha consacrato definitivamente la carriera musicale di Frankie Morales. Dal 2000 al 2002 l'artista ha lavorato per realizzare la sua massima produzione musicale dedicata al maestro Tito Puente, con la collaborazione dei musicisti dell’orchestra del maestro: Mambo Of The Times, album che ha ottenuto un grande successo e ha riaffermato Frankie e la sua orchestra ai vertici dei maggiori esponenti della salsa nel mondo. L'ultima produzione musicale di Frankie Morales è di quest'anno e si intitola A toda velocidad. Cliccando qui è possibile trovare alcuni dei grandi successi che hanno visto protagonista Efrain Frankie Morales.

venerdì 18 maggio 2007

Gli Alma Djem, esponenti del reggae brasiliano

Gli Alma Djem sono tra gli interpreti più interessanti del panorama del raggae brasiliano. Il gruppo è costituito da Marcello Mira (vocalista), Alex Zambrana (chitarra), Dino Verdade (batteria), e Luciano Campo Grande (basso). Essi provengono dalla Scuola di Brasilia e hanno nei Natiruts il loro gruppo di riferimento. La prima formazione del gruppo è nata nel 1997, e nel 1999 è uscito il loro primo album, che ha venduto più di 20.000 copie, e che conteneva canzoni come Grito de Liberdade, Amar Novamente e De Cara. Grazie a questo primo lavoro, essi furono notati dalla EMI, con cui il gruppo ha fatto uscire il secondo album, nel 2004, che conteneva la canzone di successo Minha Voz, una sorta di denuncia contro i problemi sociali della loro terra. Recentemente hanno pubblicato il disco Simples assim. Gli Alma Djem alternano proprie canzoni a interpretazioni di grandi successi di altri artisti come Gilberto Gil e Bob Marley. Per chi volesse conoscere meglio gli Alma Djem, questo è il loro sito, mentre qui è possibile ascoltare in video altre loro canzoni.

giovedì 17 maggio 2007

Gli Agoromma, musicisti di corte del Ghana

Si chiamano Agoromma e costituiscono un gruppo di musicisti di corte, di cui fanno parte percussionisti, cantanti e danzatori, che eseguono canti e ritmi tradizionali di diverse parti del Ghana. Il loro repertorio include una selezione di musiche e danze di diversi gruppi etnici di questa porzione d'Africa, tra cui gli Akàn, i Dagomba, i Kassena e i Lobi Dagarti. Le musiche vengono eseguite in differenti occasioni cerimoniali e sociali della vita dei vari gruppi etnici (festa del raccolto, riti di iniziazione e commemorazione, funerali, riti pubblici e feste ricreative). La musica in queste cerimonie è guidata da 2 tipi di organici strumentali: il ntahera e il fontomfrom. Il primo è un set di corni d´avorio (ntahere) e "tamburi parlanti" (atumpan); il fontomfrom è invece costituito da due grossi tamburi (from o bommaa), i "tamburi parlanti" (atumpan) e tre tamburi di supporto (paso, brenko e adukurogya o adedemma) oltre ad una campana (dawuro); talvolta è aggiunto un tamburo a clessidra (donno). Per chi volesse conoscere meglio la musica degli Agoromma, qui è possibile ascoltarla in alcuni video.

mercoledì 16 maggio 2007

La termeh, la musica tradizionale del Kazakistan

La parola che meglio definisce la tradizione musicale kazaka è termeh, che indica sia una tecnica di canto vocale sia il contenuto di un brano musicale o poetico. Si tratta di uno stile in uso soprattutto presso le popolazioni del Kazakistan e di alcune regioni dell´Asia Centrale. Consiste in un´improvvisazione poetica e musicale su temi morali o filosofici. In alcuni casi è una sollecitazione alla lotta o serve a commemorare particolari eventi o persone. I temi sono spesso ripresi dalla tradizione di poesia orale, epica e lirica, molto antica e forte in Kazakistan, interpretata dai bardi, chiamati akyne. Da sempre gli akyne hanno l’abitudine di misurarsi in tenzoni poetiche chiamate aitiey, dove mostrano le loro abilità di interpreti-improvvisatori. Il repertorio orale tradizionale è particolarmente ricco di epopee eroiche. Le Termeh sono spesso interpretate da una sola voce accompagnata da strumenti tipici come la dombra (liuto bicordo a manico lungo suonato senza plettro), o il kobyze (violino tradizionale suonato con l´archetto), e da altri strumenti popolari a percussione. Il gruppo Merkeh Auhenderi è considerato il miglior depositario della tradizione musicale kazaka. Almatov Almasbek, cantastorie kazako di cui si può trovare un cd qui, esegue brani tratti dal poema epico Korguly, appartenente al repertorio delle termeh del Kazakistan.

martedì 15 maggio 2007

La musica afghana e il rubab

In Afghanistan la musica è frutto dell'incontro di 3 grandi tradizioni musicali: quella persiana dell'Iran, quella indostana dell'India e quella turca dell'Asia centrale. A Kabul, a partire dal XVIII secolo, s'è poi sviluppata la musica classica afghana, che ha assimilato molto della tradizione musicale indostana (il sistema dei modi melodici, raga, e dei cicli ritmici, tala), ma che poi ha assunto una propria specificità grazie all'utilizzo di strumenti tipicamente afghani. Tra questi il principale è il rubab, un tipo di liuto a manico corto dotato di un sistema di corde tripartito: tre corde melodiche (boyau), due o tre corde per l’esecuzione del parand (variazioni melodiche nel registro acuto), ed un numero variabile di corde, da tredici a diciotto, con funzione di accompagnamento; qui è possibile ascoltare in alcuni video il suono del rubab. Uno dei più grandi maestri di rubab è Mohammad Essa Kassimi, che lo usa soprattutto per accompagnare i poemi popolari che in Afghanistan vengono cantati dai Dum (i cantastorie), fino a poco tempo fa molto numerosi. Un aspetto interessante di questi poemi è che in Afghanistan molto spesso le autrici di questi canti epici sono le donne, che compongono i poemi in memoria degli eroi defunti.

lunedì 14 maggio 2007

Anthony Santos, uno dei re di bachata e merengue

Anthony Santos è uno dei più grandi bachateros della Repubblica dominicana, che accentuò l'aspetto romantico di questo genere musicale. Egli è nato nella stessa regione nord-occidentale della Repubblica dominicana, vicina al confine con Haiti, da cui venivano anche Luis Vargas e Raulin Rodriguez, e all'inizio della sua carriera lavorò come güirero del gruppo di Luis Vargas. In seguito a un disaccordo con Vargas, Antony Santos si staccò dal gruppo e registrò il suo primo album, La Chupadera, nel 1991. La canzone di maggior successo di questo album fu Voy pa'lla, una delle prime bachate "elettriche" e senza doppi sensi a sfondo sessuale, che consacrò Anthony Santos nel panorama musicale dominicano. Dopo questo primo successo, ne seguirono altri, dovuti sia alle sue bachate che ai suoi merengue. Molte delle canzoni di Santos divennero dei classici della musica dominicana. Tra i merengue vi sono El perrito, Me voy a morir, Déjame entrar, La batalla, Quililín quililán. Tra le bachate Corazón culpable, Quien te engañó, Consejo de padre, Durmiendo solo, Pégame tu vicio. L'ultimo cd di questo artista dominicano si chiama Vete. A questo link si trovano i cd più famosi di Anthony Santos.

sabato 12 maggio 2007

Luis Diaz, massimo rappresentante della neo-bachata

La neo-bachata è quel genere di bachata che si è affermata a partire dalla seconda metà degli anni '80 e che, rispetto alla bachata tradizionale, trasforma il suo suono con gli strumenti tecnologici più innovativi affermatisi di recente nel campo musicale, ha portato alla diffusione della bachata anche tra le classi sociali che inizialmente la rifiutavano, e ha facilitato il suo successo anche all'estero, oltre i confini dei paesi caraibici. Un pioniere di questa nuova stagione della bachata è sicuramente Luis Diaz, che iniziò a fare bachata con il gruppo Convite negli anni '70, ma che solo dal 1984 cominciò a esplorare i nuovi orizzonti di questo genere musicale. Fu infatti in quell'anno che registrò La perdida, una bachata per un video sulla prostituzione, che segnò l'inizio della nuova stagione dell'artista. Nel 1985 egli uscì con l'album Luis Diaz amargado, e nel 1987 produsse Corazon de Vellonera, album con il quale si incominciò a dare un nome a questa nuova onda musicale, che alcuni chiamavano techno-amargue, altri neo-bachata. Altro grande successo di Luis Diaz in questo periodo fu Yo quiero andar. Nei successivi anni '90 si poterono individuare 3 diverse linee di sviluppo della corrente della neo-bachata: una, influenzata da rock e blues, rappresentata da Luis Diaz, una seconda, influenzata dal son, rappresentata da Victor Victor, e una terza, influenzata dal bolero e dal son, simboleggiata da Juan Luis Guerra.

venerdì 11 maggio 2007

Victor Victor, grande interprete della bachata

Victor Victor è nato a Santiago de los Caballeros nella Repubblica Dominicana nel 1948. La sua prima canzone la registrò nel 1972 e s'intitolava La casita. Negli anni '70 Victor Victor, come anche altri interpreti di musica dominicana, utilizzarono la musica anche come forma di protesta sociale contro le condizioni economiche e la condizione politica del proprio paese. Famosa di questo periodo è la canzone di protesta sociale Brùjula estética. Negli stessi anni egli fondò anche il gruppo Nueva Forma, con il quale iniziò a fare concerti per tutto il paese. Nel 1978 creò invece la band Flamboyàn, ed iniziò a fare concerti anche all'estero (Venezuela, Cuba, USA e Italia). Nel 1990 Victor Victor lanciò Un chin de veneno, un grandissimo successo internazionale. Nel 1991 l'artista dominicano si ripresentò sulla scena internazionale con l'album Mesita de noche, e nel 1993 uscì Tu corazón, dedicato alla bachata, con temi molto popolari come Así es mi amor e Bachata Blues. Egli contribuì, insieme a Juan Luis Guerra e Luis Diaz, a eliminare il muro sociale e le barriere ideologiche che ostacolavano il cammino della bachata e impedivano il suo ingresso tra le classi sociali più alte.

giovedì 10 maggio 2007

Djivan Gasparyan, suonatore di duduk e grande interprete della musica armena

Uno dei più grandi musicisti della musica armena è sicuramente Djivan Gasparyan, oggi ultrasettantenne, nativo di Solag, in Armenia. E' suonatore di duduk, una sorta di piccolo oboe in legno di albicocco, di cui è maestro indiscusso. Il suo repertorio è fatto soprattutto di musica armena tradizionale, che ha fatto conoscere molto bene anche al di fuori dei confini del suo Paese. In particolare è molto apprezzato in Iran, per il suo contributo alla musica iraniana. Egli ha vinto per 4 volte la Medaglia d'Oro nell'UNESCO Competitions, nelle edizioni del 1959, 1962, 1973 e 1980. E' stato inoltre l'unico musicista a essere onorato del titolo Artista del Popolo di Armenia nel 1973. Nel 2002 Djivan Gasparyan ha ricevuto il premio WOMEX (World Music Expo). Ha collaborato in tutto il mondo con grandi artisti come Sting e Lionel Richie, e con Hossein Alizadeh, ha ricevuto nel 2007 la nomination per il Grammy Award con Endless Vision. Per chi volesse conoscere meglio Djivan Gasparyan, questo è il suo sito, qui è possibile trovare alcuni suoi cd, mentre qui è possibile ascoltarlo in alcuni video.

mercoledì 9 maggio 2007

Lhi Sonaires, giovane gruppo di musica occitana

Sono 5 ragazzi, di cui 4 ancora molto giovani, tra i 12 e i 14 anni, a dar vita a questo gruppo nel 1995. I loro nomi sono Peyre (organetto e fisarmonica), Francesco (organetto e violino), Simonetta (organetto e ghironda), Alessio (organetto e percussioni), Dario Anghilante (voce). Quest'ultimo è un nome conosciuto nel mondo della musica occitana in quanto è il primo cantautore della rinascita occitana cisalpina fin dagli inizi deli anni ’70. Lhi Sonaires fin da subito affiancano nel loro repertorio vecchi brani di musica tradizionale con brani di propria creazione, dimostrando di avere un loro stile e una forte personalità. Al 1999 risale il loro primo lavoro discografico: un CD e K7 dal titolo accattivante Ai Fach un sumi (Ho fatto un sogno). Quattordici brani, tradizionali e di nuova creazione, che sprigionano freschezza e entusiasmo, e soprattutto dimostrano che nelle valli occitane la musica è giovane e bella, e che la coscienza di identità ha scosso le valli dal loro rassegnato declino. Per chi volesse conoscere meglio i Lhi Sonaires, questo è il loro sito, mentre qui li si possono ascoltare in alcuni video.

martedì 8 maggio 2007

Il Corou de la Cevitou, dalla musica liturgica alla canzone popolare occitana

Il Corou de la Cevitou (Coro della civetta) è nato ufficialmente nel 1992, dopo che per un anno si era esibito come corale liturgica mista. L'obiettivo era di acquisire un repertorio polifonico liturgico per dare attraverso il canto maggiore solennità alle principali ricorrenze celebrate nelle comunità di Pradleves e San Pietro Monterosso. Ma in seguito, sulla spinta del successo e dei consigli di tanti ascoltatori, il gruppo si è diretto verso espressioni corali svincolate dalle feste di precetto, iniziando a percorre il filone della canzone popolare occitana. Cosi il Corou de la Cevitou ha messo insieme un repertorio di canti provenzali provenienti dai 4 lati dell'Occitania, dai Pirenei al Nizzardo, dal Lengodoc alla Valle Grana.
Questo il repertorio del gruppo: Se chanto, L'estrange deluge, L'armée espagnole dans nos vallées, La Coupo Santo, Lou mes de mai, Calant de Villafranca, La charamaio mai, La chambriero de l'avoucat, A la ruha de Roure, Barboira, La Polaiera, La paura nòra, Lo rigaudon dau calinhaire, L'esposa dal babi, Jan d'la Rivella, Ò bergera, Niça la Bella, Lis esteles, La Mazurka de St. Andiòu.

lunedì 7 maggio 2007

I Crimea fanno scaricare gratis il loro nuovo album

Un intero album scaricabile gratis da un sito internet su esplicito invito della band. Forse è la prima volta che accade. Lo stanno facendo i Crimea, l'indie band londinese che condensa suggestioni dal rock, dal pop e dalla musica classica, e che è composta da Davey Macmanus, Owen Hopkin, Andy Norton, Andrew Stafford e Joe Udwin. Il nuovo album, scaricabile gratuitamente dal sito della band, si intitola Secrets of the watching hour ed è stato già scaricato più di 14.000 volte. La band ha fatto questa scelta sperando cosi di incrementare ulteriormente il proprio pubblico, anche se il loro album di debutto, Tragedy rocks, non è andato affatto male, avendo venduto 35.000 copie. Sicuramente l'immagine che di sè dà la band con questa decisione contribuirà a far crescere la notorietà del gruppo. E forse quanto fatto dai Crimea potrà avere anche delle rispercussioni sull'intero mercato discografico, dato che dietro questa scelta si intravede un preciso orientamento strategico che, prendendo atto di internet e del calo delle vendite di cd, crede che in futuro la fonte di ricavi principale per gli artisti non sarà più la vendita dei cd, ma i concerti e le esibizioni dal vivo.

sabato 5 maggio 2007

Vladimir Vysotskij, la canzone russa nonostante il regime

E' stato uno dei più grandi cantautori russi del secondo dopoguerra e, nonostante sia stato quasi ignorato dal regime sovietico, alcuni artisti europei, come l'italiano Guccini, hanno interpretato alcuni dei suoi testi. Si sta parlando di Vladimir Vysotskij, nato nel 1938 a Mosca durante il periodo delle grandi purghe staliniane. Finito il liceo segue la sua passione ed entra nella scuola d'arte drammatica, dove inizia ad affinare la sua voce. Pizzicando la sua chitarra a sette corde, Vysotskij inizia a cantare canti di prigione e di malavita. Nel 1961 scrive la sua prima canzone intitolata Il tatuaggio. Già in queste prime fasi, quasi per gioco, un suo amico registra le sue canzoni e gradualmente inizia il gioco della diffusione porta a porta che contraddistinguerà tutta la sua vita. Le sue canzoni cominciano a circolare anche se il suo nome è ancora sconosciuto. Già nel 1963 a Vysotskij capita di sentire alcune sue canzoni manipolate e cambiate per le strade di Mosca. Nel 1965, dopo un'inizio incerto, diventa uno degli attori principali del teatro Taganka, dove svolgerà ruoli memorabili. Esce il suo primo disco, colonna sonora del film Verticale. Ma purtroppo in quegli anni il governo sovietico cerca di neutralizzare tutti gli intellettuali "fastidiosi", e quindi cercano di boicottare anche Vysotskij. Gli verrà negato ogni riconoscimento, cosa che logorerà progressivamente la sua tenuta nervosa. Nonostante nel 1975 riesca ad ottenere un visto per la Francia ed esca cosi dall'Unione Sovietica, la sua salute non migliora. L'uso di alcool e morfina lo deteriorano progressivamente fino all'arresto cardiaco del 1980. I funerali furono una spontanea manifestazione di massa, con un corteo lungo 9 chilometri. Da allora la tomba di Volodja è meta di continui pellegrinaggi e su di essa ci sono sempre fiori freschi. Qui è possibile trovare alcuni cd con le sue canzoni.

venerdì 4 maggio 2007

Mohamed Abdel Wahab, uno dei 4 grandi della musica araba

Mohamed Abdel Wahab è considerato uno dei 4 grandi della musica araba insieme a Umm Kalthoum, Farid el-Atrache e Abdel Halim Hafez. E' nato al Cairo nel 1901 e morto nel maggio del 1991. Durante la sua carriera ha scritto più di mille canzoni, di cui ne interpretò personalmente qualche centinaio. La sua prima registrazione fu fatta quando aveva appena 13 anni. Iniziò con la musica tradizionale egiziana, ma poi fu fortemente influenzato dalla musica occidentale. Molto importante nella sua vita fu il soggiorno a Parigi, dopo il quale Mohamed Abdel Wahab iniziò a realizzare dei musical di musica araba che ebbero un notevole successo nella sua terra e non solo. Per certi aspetti egli rivoluzionò la cultura musicale della sua terra, proiettando sul palcoscenico molte cantanti donne durante i suoi musical, e mettendo insieme orchestre che univano strumenti tradizionali arabi con gli strumenti solitamente usati nella musica occidentale. Quando già aveva 81 anni egli uscì con un suo ultimo lavoro, che vendette ben 2 milioni di copie, anche se era già da alcuni anni che Mohamad Abdel Wahab non cantava più, ma si limitava a scrivere canzoni per altri cantanti. A questo link è possibile trovare alcuni cd del grande cantante egiziano, mentre qui è possibile ascoltarlo in video in alcune sue esibizioni.

giovedì 3 maggio 2007

Il manele, grande successo musicale in Romania

Si è affermato come grande fenomeno musicale di successo in Romania e ha provocato numerosi dibattiti tra l'opinione pubblica. Si chiama manele (o manea), ed è uno stile balcanico di musica pricipalmente derivato dalle canzoni turche d'amore, e se si va a ballare in qualche discoteca rumena, è facile passare una buona parte della serata a ballarlo. Le canzoni di manele sono cantate dagli zingari e i loro testi si riferiscono solitamente all'amore, ai nemici, ai soldi, all'alcool ed alle difficoltà di vita in generale, ma ci sono anche testi specificamente scritti per alcuni dei momenti più importanti della vita, come le nozze e i funerali. Ha molto successo tra le classi più basse della popolazione rumena, mentre gli intellettuali e gli appartententi alle classi più alte la considerano una forma di sottocultura, anche a causa dei suoi testi, che spesso contengono riferimenti volgari a sesso e denaro. I cantanti di manele adottano generalmente un nome d'arte, quali per esempio, Nicolae Guţă, Costi Ioniţă, Adrian Copilul Minune (detto anche Adi de Vito o ragazzo incredible), Vali Vijelie (Vali la tempesta), Florin Salam, e spesso hanno generato un'immagine distinta sulla scena rumena di musica, avendo creato una moda nel vestire, fatta di t-shirts molto strette, pantaloni stretti, scarpe da tennis bianche, e possedendo automobili di lusso. Qui è possibile vedere alcuni video di manele.

martedì 1 maggio 2007

Setrak Sarkissian, il più grande percussionista mediorientale

Setrak Sarkissian è da anni considerato il più grande percussionista del Medio Oriente. E' nato a Beirut, dove per decenni ha vissuto e insegnato, nel quartiere armeno di Bourdj Hammoud, a causa delle origini armene dei propri genitori. Incominciò a tambureggiare all'età di 13 anni, fortemente influenzato dal fratello maggiore. Egli coltivò la passione delle percussioni nonostante la disapprovazione dei suoi genitori, che vedevano nella musica un'attività infima e indegna, come anche tante altre famiglie tradizionaliste di quell'epoca. Perfezionando la sua pratica in Conservatorio, a 17 anni era già un professionista affermato e presto incominciò a cantare con la famosa ballerina Nadia Gamal, con cui si esibì in tutto il mondo fino al 1962, anno in cui iniziò a suonare con Samira Toufik. La sua discografia conta 30 album all'attivo, diverse colonne sonore per film, spettacoli in tutto il mondo e innumerevoli premi conquistati sia in Medio Oriente che in Europa. Certamente è un artista che ha segnato, lungo il corso degli anni, lo sviluppo della musica araba. Su questo sito è possibile trovare i suoi album più importanti, mentre qui è possibile ascoltarlo in alcuni video.