martedì 25 novembre 2008

I Mercanti di Liquore, da De Andrè a se stessi

I Mercanti di Liquore sono un trio musicale nato a Monza negli anni novanta. A unire questi 3 musicisti fu soprattutto la passione per Fabrizio De Andrè, di cui incominciarono a reinterpretare alcuni brani famosi come Geordie, Creuza De Ma, Il giudice e Bocca di rosa. Nel 1999 esce il loro primo cd, intitolato Mai paura, che contiene sia loro interpretazioni di ballate di De Andrè sia brani originali. Come interpreti del repertorio artistico e umano di De Andrè, essi cominciano a fare diverse apparizioni in tutta Italia. Nel marzo del 2000 partecipano a Faber, amico fragile, spettacolo tenuto al Teatro Carlo Felice di Genova, dove i Mercanti di Liquore eseguono Geordie. Sempre nello stesso anno il trio monzese esce con un singolo cd contenente 3 brani: la versione di Geordie proposta a Genova qualche mese prima, una nuova versione di Mai Paura e l'inedito Canzonetta. Dopo pochi mesi organizzano anche uno spettacolo teatrale, dal nome Gente invisibile, un ricordo dedicato agli emarginati e agli "ultimi" attraverso i brani di De Andrè e di altri cantautori italiani. Nel 2001 esce il secondo album del trio, La Musica dei Poveri, fatto quasi completamente di brani originali che raccontanto storie di disobbedienza coraggiosa. Sempre nello stesso anno avviene l'incontro con Marco Paolini, in occasione della manifestazione Appunti Partigiani, con cui inizierà una fruttuosa collaborazione, che porterà nel 2003 a Song n.32 (Concerto Variabile), uno spettacolo di musica popolare che unisce la musica dei Mercanti di Liquore ai testi di Paolini e di alcuni poeti italiani. Il tema centrale dello spettacolo è l'acqua, e la sua irriducibilità a merce. Da questa spettacolo, che gira l'Italia in tournée, nasce il cd Sputi. Dopo 2 anni ecco il terzo cd del trio di Monza, Che/cosa/te/ne/fai/di/un/titolo, e il singolo Non siamo mai stati sulla luna, mentre nel 2006 esce il loro primo cd live, Live in Dada, frutto della registrazione di 2 concerti tenuti in un piccolo locale dell'hinterland milanese, il Dada Pub di Villasanta, uno dei locali in cui il trio aveva iniziato il suo percorso musicale. Alla fine dello stesso anno essi ritornano a far coppia con Marco Paolini per lo spettacolo Miserabili. Io e Margaret Thatcher, un racconto tra ballate, monologhi e brevi narrazioni dei cambiamenti della società italiana negli anni '80 del secolo scorso. Il loro ultimo cd è proprio la rilettura e la prosecuzione in versione audio di questo spettacolo e si intitola appunto Miserabili. Per conoscere meglio i Mercanti di Liquore e le loro canzoni, è possibile visitare il loro sito, mentre qui è possibile trovare i loro cd, e qui si possono ascoltare molte loro canzoni in video.

martedì 18 novembre 2008

Mory Kanté, il griot mandingo della Guinea

E' uno degli interpreti più importanti della musica mandingo, viene dalla Guinea e si può definire un griot dei nostri giorni che suona e canta le tradizioni e la cultura del suo paese natale. Il suo nome è Mory Kanté. La musica gli entrò nel sangue fin da quando era ancora nella pancia di sua mamma, una cantante del Mali. Una volta nato, Mory Kanté iniziò a imparare musica direttamente dal padre, capo dei griots di Kissidougou. Frequentò poi una scuola francese dove imparò a suonare il balafon, lo strumento tipico di famiglia. A 15 anni, il giovane Mory fu mandato a Bamako a vivere con lo zio, un importante griot cantante del Mali. Dopo innumerevoli viaggi fatti nel mondo dei griots per imparare la loro arte, l'artista della Guinea iniziò ad apprezzare anche altri generi musicali, come il chacha e il mambo di Cuba, la rumba del Congo, il soul americano e il pop inglese. La sua prima band, dove egli fece il cantante, il balafonista e il chitarrista, fu quella degli Apollo, un gruppo musicale che si esibiva soprattutto ai matrimoni. Negli anni di questa sua esperienza iniziò la sua passione per il funky, che poi svilupperà in seguito e resterà nel dna musicale dell'artista della Guinea. Nel 1971 Mory Kanté si unì alla Rail Band, e, negli anni seguenti, si dedicò allo studio da autodidatta della kora, strumento tipico della tradizione mandingo, che è un incrocio tra arpa e laùd con un numero di corde tra 21 e 25. Egli iniziò a girare il mondo per accompagnare con la kora il maestro spirituale e musicale del Mali Batrou Sekou Kouyate nei suoi spettacoli in giro per il mondo. Nel 1978 Mory Kanté lasciò la Rail Band e iniziò ad approfondire lo studio di molti strumenti tipici africani. Nel 1981 arrivò il suo primo album, Courougnegne. Seguirono l'album Mory Kanté In Paris, realizzato appunto dopo il suo trasferimento in Francia. Nel 1986 è la volta di 10 Cola Nuts, che segnò l'inizio di una serie vorticosa di concerti in giro per il mondo. L'anno successivo uscì Akwaba Beach, seguito da Touma. In Francia poi Mory Kanté ebbe la possibilità di portare alla ribalta la sua Sinfonia di Guinea, un gruppo di 130 griots musicisti tradizionali che si proponeva di promuovere la cultura mandingo, e riuscì anche a realizzare un suo vecchio sogno: la realizzazione in Guinea, a Conacry, di una città della musica, che chiamò Nongo Village, dove insegnare ai giovani musicisti gli antichi strumenti del suo paese, e dare loro la possibilità anche di venire in contatto con il mondo della musica internazionale. Nongo Village è anche il nome dell'album che uscì nel 1993 e che rappresenta uno dei frutti più importanti di questo progetto. Tra il 1996 e il 2004 uscirono altri 3 album: Tatebola, Tamala, e Sabou. Tra le sue canzoni più importanti Moko Jolo, Dugu Kamaleba, Nin Kadi, ma soprattutto Yeké Yeké, grande successo poi riproposto per anni nelle discoteche di tutto il mondo. Numerosissime sono state anche le sue collaborazioni con importanti artisti pop, tra cui i Talking Heads, Carlos Santana e Khaled. Per conoscere meglio Mory Kanté, questo è il suo sito, qui è possibile trovare i suoi cd, mentre qui si possono trovare molte altre sue canzoni in video.

martedì 11 novembre 2008

La musica mandingo, dei griot dell'Africa occidentale

I Mandingo sono un'etnia presente nell'Africa Occidentale e composta da circa 11 milioni di persone che vivono nei paesi di quell'area del continente africano. Una componente fondamentale della cultura mandingo è la musica, strumento di trasmissione di una cultura secolare che si tramanda oralmente di padre in figlio arricchendosi di nuovi elementi a ogni generazione. La funzione di portatrice dell'eredità culturale del popolo dei Mandingo, la musica ce l'ha sempre avuta e il suo essere tramandata oralmente senza una trascrizione precisa ha fatto si che le ritmiche si sviluppassero si su basi condivise e tramandate, ma lasciando spazio all'improvvisazione e all'aggiunta di nuovi elementi ritmici con il passare delle generazioni e dei musicisti. Gli strumenti che accompagnano le esibizioni di musica mandingo sono principalmente la kora, una specie di arpa di cui è possibile vedere alcune immagini qui, e il djembe, un tamburo costituito da un fusto di legno ricoperto, all'estremità superiore, di pelle di capra femmina (qui vi sono alcune immagini che lo raffigurano). Ad accompagnare le melodie vi sono anche i dounoun, un gruppo di 3 tamburi fatti con legno e pelle di vacca, che emettono un suono molto caldo e grave. Il tamburo che fa il suono più basso viene chiamato doum doum, quello che fa il suono più acuto kenkeni, e quello che segue le frequenze medie sangban. Altro elemento caratteristico della strumentazione mandingo è la campana che viene suonata con una bacchetta di metallo o un bullone, posta sul fusto di legno che collega i tamburi bassi. Due interpreti recenti della musica mandingo sono Mory Kanté e i Mandingo Griot Society. Qui è possibile vedere alcuni video di musica mandingo.

martedì 4 novembre 2008

Ivo Papasov, il clarinettista bulgaro della musica gitana

Nato nel 1952 a Kurdzhali, in Bulgaria, Ivo Papasov, di origini rom e chiamato anche Ibryama, iniziò a suonare a nove anni. Il suo primo strumento fu una fisarmonica, ma presto passò al clarinetto, quasi come per continuare la tradizione musicale della sua famiglia, legata a questo strumento in modo particolare. Egli presto prese a suonare ai matrimoni insieme al padre, che lo spinse nel frattempo a diventare discepolo musicale del clarinettista Peter Filipov. Nel 1974, a soli 22 anni, Ivo Papasov formò la sua prima band, che, partendo da un repertorio tradizionale e classico, iniziò a sperimentare una fusione sempre più ricercata tra diversi stili musicali. Con la sua band, Ivo Papasov divenne presto uno dei più ambiti musicisti per i matrimoni in Bulgaria. Nel 1982 una brutta parentesi nella vita del clarinettista bulgaro: egli fu arrestato per le sue origini rom e condannato ai lavori forzati. Da quel momento divenne con la sua musica icona del desiderio di maggiore libertà del popolo bulgaro, seguito soprattutto da giovani studenti e intellettuali. Al suo attivo vi sono 4 album: Orpheus Ascending, del 1989, Balkanology, del 1991, Fairground, del 2001, e Dance of the Falcon, uscito quest'anno. Numerose anche le sue tournée musicali in Europa, USA e Canada. Per conoscere meglio Ivo Papasov, questo è il suo sito, questo è il sito della sua band, qui si possono trovare i suoi cd, mentre questi sono alcuni video in cui lo si può vedere e ascoltare in azione.