martedì 27 maggio 2008

L'Orchestra di via Padova, l'ensemble multietnico di Milano

Cosi come è avvenuto per l'Orchestra di piazza Vittorio a Roma, anche a Milano s'è formata un ensemble multietnico, l'Orchestra di via Padova, che mette insieme musicisti che provengono da diverse parti del mondo e che oggi abitano nei quartieri milanesi compresi tra via Padova e viale Monza, quartieri a forte concentrazione di immigrati. L'orchestra, nata nel settembre scorso, è formata da Yamil Castillo Otero, da Cuba, alle percussioni, Humberto Amesquita, dal Perù, al trombone, Traorè Abdul Kadar, dal Burkina Faso, voce, balafon ed arpa africana, Marco Roverato, italiano, al basso elettrico e al contrabbasso, Stefano Corradi, italiano, ai sassofoni e clarinetti, Raffaele Kolher, italiano, alla tromba e al flicorno, Helen Saarniit, dall'Estonia, al sax contralto e cornamusa, Walter Vitale, italiano della Lucania, alla batteria, Oscar Janez, dal Cile, al basso tuba, Aziz Riahi, dal Marocco, voce, Kostantino Vornichu, dall'Ucraina, alla fisarmonica, Tatiana Zazuliak, dall'Ucraina, voce, Kristina Mircovic, dalla Serbia, al violino, Walter Parisi, dall'Italia, al violoncello, e Massimo Latronico, italiano della Lucania, che dirige l'orchestra e che suona chitarre, laud e bouzouki. Di tutti questi artisti, alcuni fanno i musicisti a tempo pieno, altri sono costretti a fare mestieri diversi per potersi mantenere. Il progetto dell'Orchestra di via Padova è nato da un'idea di Massimo Latronico, già membro dei Tri Muzike, ed è riuscito a partire grazie a un finanziamento della provincia di Milano, ottenuto grazie all'impegno dell'Arci. L'ensemble, che propone sia brani originali che rivisitazioni di pezzi delle tradizioni musicali dei vari continenti, si propone di testimoniare come l'incontro tra persone di paesi e culture diverse possa far nascere qualcosa di positivo, in una zona di Milano dove invece la forte presenza di immigrati è stata ed è ancora legata molto spesso a fatti negativi, legati soprattutto a droga e prostituzione. Recentemente l'orchestra ha pubblicato il suo primo disco, Tunjà, che significa "verità" in lingua bambara. Il disco propone la tipica musica multietnica del gruppo, che va dalle ballate dell'Europa orientale ai ritmi gitani, dai tamburi africani agli archi e ai violini della tradizione mitteleuropea, conditi con ritmi funky, jazz e blues di stampo afroamericano. Due brani interessanti del disco sono La canzone marenara, attribuita al compositore d'opera lirica Gaetano Donizetti e cantata in napoletano dalla cantante ucraina Tatiana Zazuliak, e El menfi, brano della tradizione algerina intonato dal cantante marocchino Aziz Riahi, riarrangiato con suoni blues e accompagnato da un motivo disco dance dai fiati. A questo album ne sono seguiti altri due: Stanotte!, del 2011, e Acqua, del 2014. Per chi volesse conoscere meglio l'Orchestra di via Padova, questo è il loro sito, qui si possono trovare i loro cd, mentre questi sono alcuni video dove è possibile vederli in azione.

martedì 20 maggio 2008

Omar Sosa, il jazz innestato sulle radici della musica afro-cubana

In molti lo considerano uno degli artisti più importanti e più versatili dell'intero palcoscenico del jazz mondiale. Omar Sosa è infatti compositore, pianista, arrangiatore e percussionista, e nella sua musica unisce le sue radici afro-cubane con un'ampia gamma di elementi di world music, latin jazz e musica elettronica. Nato nel 1965 a Cuba, Omar Sosa iniziò a studiare percussioni a 8 anni, prima di passare a studiare nella prestigiosa Escuela Nacional de Musica de l'Havana, prima, e nell'Istituto Superior de Arte, sempre a l'Havana, poi. Alla fine degli anni '80 del secolo scorso egli, dopo un profondo e vasto studio di tutta la musica tradizionale del suo paese e della musica classica europea, iniziò a suonare con due cantanti pop cubani, Vicente Feliu e Xiomara Laugart. Nei primi anni '90 del secolo scorso egli creò il suo primo Ensemble, gli Entrenoz, e produsse, durante la sua permanenza in Ecuador, Andarele, un disco del gruppo folk ecuadoreño Koral y Esmeralda. Nel 1995 Omar Sosa sbarcò negli USA, dove l'anno seguente fece il suo primo disco solo piano, intitolato Omar Omar. Da allora Omar Sosa ha pubblicato 15 album, tra cui Sentir, che ricevette nel 2002 la nomination ai grammy awards. Nel 2003 l'artista cubano ha ricevuto la nomination anche per il BBC Radio 3 Award for World Music, nella categoria Americas, insieme ad artisti del calibro di Ibrahim Ferrer e Caetano Veloso. Nel 2004 Omas Sosa ha fatto il suo primo lavoro per orchestra sinfonica, intitolato From Our Mother, che combina elementi della musica popolare cubana, venezuelana ed ecuadorena, con armonie del jazz moderno. L'ultimo album di Omar Sosa si chiama Ilé, del 2015, dove prevalgono le sonorità latin-jazz. Per conoscere meglio Omar Sosa, questo è il suo sito, qui si possono trovare i suoi cd, mentre questi sono alcuni video con molte sue canzoni.

martedì 13 maggio 2008

I Laus Veris firmano la colonna sonora della grande mostra dedicata al Pintoricchio

Sono stati chiamati i Laus Veris, esperti di musica medioevale, a comporre la colonna sonora della grande mostra dedicata al Pintoricchio, in programma a Perugia e a Spello dal 2 febbraio al 29 giugno 2008. E da aprile questa colonna sonora è diventata un cd, intitolato Orsù, su car signori, Pintoricchio, il ritratto della Musica. La registrazione è frutto di uno studio accurato dei codici e dei manoscritti umbri coevi al pittore ed è stata realizzata con copie di strumenti ricostruiti fedelmente dai "disegni" dell'epoca e da una comparazione dei cartigli raffigurati da Bernardino. L'Ensemble Laus Veris, per portare a termine questo progetto, ha collaborato con studiosi e ricercatori di fama internazionale, e con esecutori provenienti da molte città europee. Nel disco le suggestioni offerte dalle pitture sono state tradotte con le timbriche della grande strumentazione rinascimentale di Voci, Alta e Bassa Cappella. La voce ammaliante di Sergio Tedesco, cantante, attore e doppiatore, umbro di adozione, crea un filo conduttore fra poetiche, letture e citazioni che rimandano la memoria dell'ascoltatore ad un magico ed affascinante ambiente mecenatico dell'epoca. L'esperienza dei Laus Veris ha poi permesso di assecondare agli stili delle forme compositive, timbriche e strumentali più appropriate, prediligendo gli accostamente osservati da Bernardino di Betto nelle proprie raffigurazioni. Per ulteriori informazioni è possibile visitare il sito dei Laus Veris.

martedì 6 maggio 2008

L'ensemble Laus Veris, esperti di musica medioevale

L'ensemble Laus Veris è un gruppo nato nel 1999 e specializzato in musica medioevale. Il suo repertorio è il frutto di un attento studio della situazione storica, politica e religiosa dei luoghi dove sono stati scritti i vari codici e della forma d’esecuzione della musica tradizionale attraverso comparazione tra iconografia ed etnomusicologia. Fare musica per i Laus Veris equivale a dire fare ricerca filologica e storica, e proporre un'interpretazione ragionata e rispettosa della storia musicale e popolare di una determinata regione del Mediterraneo. L'ensemble cerca con il suo lavoro di studiare e usare tutti quegli strumenti ancora utilizzati nell’area mediterranea, con l’intento di far rivivere il suono antico della lira, della zampogna, e di altri strumenti popolari nei vari repertori ad essi più consoni. Tra i lavori dell'ensemble Laus Veris, importanti sono i suoi contributi, musicali e di animazione, delle rievocazioni tre-quattrocentesche di maggiore spicco nel territorio umbro, come Il mercato delle Gaite a Bevagna, La corsa dell’anello a Narni, La fuga del bove a Montefalco, I giochi delle porte a Gualdo Tadino, Il palio dei Terzieri a Trevi, e La fiera dei soprastanti nell’ambito della Giostra della Quintana di Foligno. A fianco dell’ensemble Micrologus e di numerosi musicisti di fama internazionale, i Laus Veris collaborano con la Nobilissima Parte de Sopra nella realizzazione delle colonne sonore, dei cortei, delle scene di vita medioevale e dei giochi del Calendimaggio di Assisi. Il gruppo si è esibito inoltre in numerosi festival e rassegne in Toscana, Marche, Abruzzo, Sicilia e Lombardia. Invitato al festival Il canto delle Pietre nelle edizioni 2000 e 2001, il gruppo ha collaborato con il liutista Francis Biggi nella realizzazione di un programma incentrato sui miracoli italiani narrati nelle Cantigas de Sancta Maria. I Laus Veris eseguono il repertorio delle Cantigas, uno dei più utilizzati dai gruppi di musica antica, proponendo un’originale interpretazione basata sullo studio della metrica dei testi e dei vari stili compositivi, che di volta in volta vengono adattati alle forme esecutive delle diverse aree geografiche. Tra i cd in cui li si può sentire all'opera spicca Canti di Maggio, prodotto dalla Nobilissima parte de Sopra del Calendimaggio di Assisi e La dolce Vista, sulla musica quattrocentesca delle terre dei Montefeltro. I brani, contenuti nel Ms. Urb. Lat. 1411 e mai incisi prima, sono stati studiati nella loro scrittura originale con la collaborazione dell’insegnante di notazione mensurata Véronique Daniels della Schola Cantorum di Basilea. I Laus Veris hanno anche contribuito a realizzare il cd Orsù, su car signori, Pintoricchio, il ritratto della Musica, che costituisce la colonna sonora di una grande mostra dedicata al Pintoricchio a Perugia e a Spello, mentre L'anima e il core, la musica e l'iconografia al tempo del Perugino è un loro cd costituito da una serie di brani inediti dedicati al Perugino, offerti insieme ad una raccolta di immagini e testi sul Divin Pittore. Recentemente è uscito il loro ultimo lavoro musicale, intitolato Pinturicchio musicam pinxit, dove i Laus Veris, insieme all'ensemble Fiffaro Consort, mettono in musica le opere del Pinturicchio. Per conoscere meglio l'ensemble Laus Veris, questo è il loro sito, mentre questi sono alcuni video con loro interpretazioni.

giovedì 1 maggio 2008

Vete, l'ultimo cd di Anthony Santos

Si chiama Vete ed è uscito all'inizio di quest'anno. E' l'ultimo cd di Anthony Santos, grande interprete dominicano di bachata e merengue. E in questo album Anthony Santos ha inserito brani di tutti e due i generi, in pari numero: 4 bachate e 4 merengue. Le prime sono lente, mentre i secondi sono molto ballabili, soprattutto La Boquita Colora e La Yuma (si Yo Me Muero Con Este Jumo). Alcuni di questi merengue si possono definire al confine tra merengue e bachata, nel senso che si possono ballare come bachate molto veloci. Ecco la tracklist completa:
1. Vete Y Alejate De Mi
2. La Boquita Colorà
3. Y Antes De Irme
4. La Yuma (si Yo Me Muero Con Este Jumo)
5. No Nos Vamos A Olvidar
6. Toma Y Dame
7. Viejo Amor
8. Preparate
Qui è possibile trovare il nuovo cd di Anthony Santos.