mercoledì 19 gennaio 2011

Edwin Bonilla, grande musicista e percussionista latinoamericano

Edwin Bonilla è un importante percussionista e musicista latinoamericano, che ha collaborato nella sua carriera con molti artisti di fama mondiale, sia di musica latina, sia di musica pop e rock. Nato a Portorico, nella città di Santurce, Edwin Bonilla è cresciuto nel New Jersey, in USA, dove ha sviluppato il suo talento musicale, e, in particolare, le sue qualità di percussionista. Al suo attivo ha già 5 album: Edwin y Su Son, del 1999, di cui fa parte il brano Si Tu No Vienes No Baila, Soy La Candela, del 2002, Pa' La Calle, del 2005, Tirando Pa' Charanga, del 2006, un album di musica tradizionale charanga, e Homenaje A Los Rumberos, del 2010, che costituisce un tributo ai grandi salseros del passato. Nelle sue canzoni e nella sua musica Edwin Bonilla cerca sempre di trasmettere la vivacità e lo spessore di generi musicali classici latinoamericani, come la salsa, la rumba e la timba; ne vengono fuori canzoni capaci di deliziare in maniera abbastanza immediata e diretta gli appassionati delle melodie e dei ritmi di questi generi. Per conoscere meglio Edwin Bonilla, questo è il suo sito, questo è il suo spazio su MySpace, dove si possono ascoltare diverse sue canzoni, mentre qui è possibile vedere alcuni suoi video.

martedì 11 gennaio 2011

Hamado Bin Omar, El General, il rapper tunisino arrestato per la sua canzone contro il presidente e la polizia del suo paese

Si chiama Hamado Bin Omar, e il suo nome d'arte è El General. E' un rapper tunisino, ha 22 anni, e nei giorni scorsi è stato arrestato perché ha cantato una canzone in cui critica il presidente tunisino Zin el-Abidin Ben Ali, la classe dirigente e la polizia del suo paese. Qui è possibile vedere il video della canzone, con una traduzione in italiano del testo della canzone; testo che parla molto chiaro, fin dal titolo: "Presidente del paese, il tuo popolo muore"; nel testo El General accusa il presidente tunisino e la cricca di corrotti che governa il suo paese di aver rubato soldi alla povera gente, di violare tutti i principi contenuti nella Costituzione tunisina, di reprimere la libertà di stampa e di espressione, di essere violenti contro la popolazione. La canzone di Hamado Bin Omar è un canto di disperazione in cui lui riversa fuori tutta la rabbia che prova nel vedere la propria gente trattata in quel modo e una classe di potenti arroganti che può fare quello che vuole calpestando ogni diritto del popolo tunisino. El General sapeva di fare "cosa proibita" a fare e a far conoscere quella canzone, e infatti nella canzone stessa in qualche modo preannuncia la persecuzione che poi si è abbattuta contro di lui. La canzone di Hamado Bin Omar è diventata subito la colonna sonora della rivolta dei disoccupati di Sidi Bouzid, che poi ha coinvolto il resto del paese tunisino, in quella che in questi giorni sta assumendo le dimensioni di una drammativa rivolta di popolo che interessa tutto la Tunisia, e non solo, date le rivolte scoppiate anche in Algeria. Ascoltando e riascoltando la canzone di Hamado Bin Omar, speriamo che venga presto rilasciato, che cessino le violenze della polizia contro i manifestanti tunisini, e che la situazione, sia quella economica che quella del rispetto dei diritti umani e civili, in Tunisia possa progressivamente migliorare.

martedì 28 dicembre 2010

Il Nu-Flamenco dei D'Callaos, gruppo musicale di Terrassa

Sono nati nel 2004 a Terrassa, una cittadina della provincia di Barcellona, quando cantavano nel Café de la Niñas, un piccolo locale della città, e propongono uno stile musicale che loro hanno ribattezzato nu-flamenco, ossia una versione originale e attualizzata del flamenco degli anni '70. Il loro nome è D'Callaos, e gli artisti che ne fanno parte sono la cantante Maribel Martin Canija, che è entrata nel gruppo nel 2005, il chitarrista Daniel Felices, il chitarrista di flamenco Ruben Lorente, il basso Carlos Felices, il batterista Sergio Martin, i percussionisti Carlos Simón e Lluis Pi, e il tecnico del suono Alberto Castan; loro direttore artistico è Pedro Javier Gonzales. Al loro attivo i D'Callaos hanno già 2 cd, De Paso, del 2007, e Desde Mi Balcón, del 2008; entrambi i cd hanno visto una strategia promozionale basata sul download gratuito dal web, una strategia che ha fatto scaricare le loro canzoni da circa 20.000 persone per il primo cd, e 25.000 per il secondo; oltre al download gratuito, i D'Callaos vendono ovviamente anche i loro cd nei negozi e nei loro concerti, ma il modo con cui si sono fatti conoscere è stato principalmente quello della distribuzione gratuita sul web. Oltre ai cd, i D'Callaos hanno girato e girano tutt'ora la Spagna in lungo e in largo per fare concerti, e ogni tanto tornano a suonare nel loro luogo d'origine, il tanto amato Café de la Niñas. Lo stile dei D'Callaos, ribattezzato nu-flamenco, ha appunto le origini nel flamenco degli anni '70, ma vede talvolta l'innesto, su una solida base musicale di flamenco, anche di altri generi musicali, soprattutto del rock. Per conoscere meglio i D'Callaos e il loro nu-flamenco, questo è il sito ufficiale del gruppo, questo è il loro spazio su MySpace, dove è possibile ascoltare alcuni loro brani, mentre qui è possibile vedere dei loro video.

martedì 21 dicembre 2010

La Gaie Famille, gruppo di musica folkloristica di Charvensod, in Valle d'Aosta

Charvensod è un piccolo paese che giace sulla riva sinistra della Dora Baltea, a pochi km da Aosta. Qui, nel 1964, è nato il gruppo La Gaie Famille, ad opera di una trentina tra ragazzi e ragazze, con lo scopo di mantenere vive e tramandare le tradizioni tipiche del paese attraverso canti, balli e rappresentazioni teatrali, scritte e recitate nel dialetto valdostano, il patois. Il motto de La Gaie Famille è "Vivere oggi, quel po' di ieri, al servizio del domani". Tipico di questo gruppo folkloristico della Valle d'Aosta è lo strumento che dà il ritmo a tutte le loro performance musicali; si chiama fléy ed è costituito da due bastoni di legno di frassino o di melo, di cui uno lungo più di un metro, con le estremità più spesse della parte centrale, incave e ornate con campanelli e nastri colorati, l'altro più piccolo; il bastone lungo lo si tiene con un'estremità appoggiata sulla spalla sinistra, e con l'altra nella mano sinistra, mentre il bastone corto lo si batte con la destra sul bastone lungo, in diverse zone di quest'ultimo, andando a formare suoni diversi; al suono forte e deciso del legno percosso si alternano le note squillanti delle campanelle, quando esse vengono mosse dal legno. Questo strumento richiama direttamente le tradizioni contadine di Charvensod, in quanto esso deriva dallo strumento, fatto anch'esso con due legni uniti da fettucce di cuoio, che serviva per la battitura del grano. La leggenda narra che il passaggio allo strumento avvenne quando un giovane del posto, derubato delle fettucce che univano i due bastoni, continuò lo stesso a battere i due bastoni uno contro l'altro per non essere deriso, dando origine cosi allo strumento musicale. Nelle composizioni musicali de La Gaie Famille vengono narrati eventi e usanze tipiche della vita di un tempo in questa zona della Valle d'Aosta, tra cui i valori dei rapporti familiari, i giochi caratteristici dei bambini e le incursioni dei ragazzi nei paesi limitrofi alla ricerca di belle ragazze. Su questo sito è possibile acquisire altre informazioni sul gruppo La Gaie Famille di Charvensod, sulle loro canzoni, la loro storia e i loro costumi tipici, e vedere alcune foto del gruppo.

martedì 14 dicembre 2010

Il konghou, antico strumento cinese

Si chiama konghou ed è uno strumento tipico della tradizione musicale cinese, che si può accostare per somiglianza alla più conosciuta arpa. Vi sono due categorie di konghou, una è costituita dai tipi di konghou utilizzati nell'antichità, in diverse epoche storiche, e scomparsi dalla scena verso il 14° secolo, un'altra è costituita da una forma moderna di konghou, inventata il secolo scorso per far rivivere, sotto vesti più moderne, questo strumento cosi importante per la tradizione musicale cinese. I konghou antichi erano 3; c'era il wuo konghou, il cosiddetto konghou orizzontale; questo tipo di konghou veniva suonato appoggiato a terra, aveva un numero di corde variabile da 5 a 7, e nacque a cavallo del I millennio a.C. per poi diffondersi non solo in tutta la Cina, ma anche in Giappone e Corea, fino al XIII secolo d.C. Un altro tipo di konghou, che sembra sia arrivato in Cina da Occidente e che si diffuse nei secoli a cavallo dell'anno 0, era lo shoo konghou, il cosiddetto konghou verticale, che aveva dalle 7 alle 23 corde. L'ultimo tipo di konghou antico era il fong shou konghou, che sembra essere arrivato in Cina dall'India e che era caratterizzato da un manico particolare, che forse è l'elemento che dava anche il nome a questo tipo particolare di konghou, nome che fa riferimento alla testa di fenice, richiamata appunto dalla forma del manico. Tutti questi tipi di konghou erano utilizzati per suonare musica tradizionale cinese, alla corte degli imperatori, ma anche tra il popolo. Il konghou moderno invece, detto della colonnina dell'oca selvatica, intende ricalcare le forme del tipo di konghou antico cosiddetto verticale e ha una struttura più vicina all'arpa occidentale; la differenza rispetto all'arpa consiste nel fatto che sul kongohou moderno vi sono 2 file di corde, ognuna di 36 corde, fissate alla cassa di risonanza da una colonnina che disegna una forma che assomiglia ad gruppo di oche selvatiche in volo, da cui il nome particolare che viene assegnato allo strumento. Per avere un'idea del konghou e del suo suono, su questo sito si possono vedere delle immagini dei diversi tipi di konghou antichi, con informazioni utili sulla loro storia, mentre qui si possono vedere dei video di musicisti che suonano diversi tipi di konghou.

martedì 7 dicembre 2010

Toumani Diabaté, il suonatore di kora che viene dal Mali

Viene dal Mali, si chiama Toumani Diabaté ed è uno dei più famosi suonatori di kora, uno strumento tipico dell'Africa Occidentale, uno strumento a corde, con 21 corde, e con una cassa di risonanza fatta con una mezza zucca svuotata ricoperta di pelle di animale. Toumani, la passione e il talento per la kora lo ha ricevuto in eredità dal padre, il primo a registrare un album dedicato a questo strumento, nel 1970; suo padre a sua volta ha ereditato la conoscenza di questo strumento dalla sua famiglia originaria; si dice addirittura che nella discendenza di Toumani vi siano ben 71 generazioni di musicisti di kora. Toumani Diabaté ha iniziato a suonare nell'ensemble del padre, con cui ha fatto la sua prima apparizione in una registrazione discografica, nell'album Ba Togoma, del 1987. L'anno successivo arriva la volta del suo primo album da solista, intitolato Kaira. Negli anni successivi escono New Ancient Strings, realizzato nel 1999 in collaborazione con Ballaké Sissoko, In the Heart of the Moon, del 2005, in cui il musicista maliano collabora con Ali Farka Touré, e Boulevard de l'indipendence, realizzato nel 2006 con la sua orchestra, la Symmetric Orchestra, orchestra che è composta da musicisti provenienti dall'Africa Occidentale, di cui molti sono griot, ossia cantori che tramandano con la loro arte la tradizione orale del loro popolo, e suonano strumenti tipici di quella zona del continente africano. Gli ultimi cd di Toumani Diabaté sono stati The Mandé Variations, del 2008, e Ali and Toumani, del 2010, con Ali Farka Touré. Oltre a fare musica con la sua kora, Toumani Diabaté ha anche sperimentato incontri musicali tra la "sua" musica africana e altri generi musicali come il flamenco, il jazz e il blues. Per conoscere meglio Toumani Diabaté, questo è il suo spazio su MySpace, dove si possono ascoltare anche alcuni suoi brani, mentre qui si può apprezzare la musica dolce e armoniosa della sua kora in alcuni video.

martedì 30 novembre 2010

Enrique Jiménez Ramirez, detto Enrique de Melchor, grande chitarrista di flamenco

Se si vuole ascoltare del buon flamenco uscire dalle corde di una chitarra, un modo è sicuramente quello di ascoltare Enrique Jiménez Ramirez, più conosciuto come Enrique de Melchor. E' un chitarrista di flamenco che ha ereditato la sua passione, e anche il suo talento, dal padre, Melchor de Marchena; anche il luogo dove Enrique ha mosso i primi passi come chitarrista di flamenco, a partire dall'età di 15 anni, è stato quello del padre, ossia il tablao di Manolo Caracol, a Madrid; qui, Enrique perfezionò il suo talento e imparò ad accompagnare con la sua chitarra i diversi cantaores di flamenco, imparando ad adattare la sua musica alle diverse voci dei cantaores. Enrique de Melchor, che è nato nel 1951 a Marchena, vicino a Siviglia, da allora ha suonato, e anche inciso degli album, con molti cantaores di flamenco, come Antonio Mairena, Cameron de la Isla, Fosforito, El Turronero, José Mercé, José Menese, e altri ancora; ma oltre ad accompagnare con le sue performance le voci dei cantaores, Enrique de Melchor si esibisce spesso anche come solista, e lo ha fatto in diverse parti del mondo. Esempi di suoi assoli in video li si possono trovare qui e qui.