martedì 15 maggio 2007
La musica afghana e il rubab
In Afghanistan la musica è frutto dell'incontro di 3 grandi tradizioni musicali: quella persiana dell'Iran, quella indostana dell'India e quella turca dell'Asia centrale. A Kabul, a partire dal XVIII secolo, s'è poi sviluppata la musica classica afghana, che ha assimilato molto della tradizione musicale indostana (il sistema dei modi melodici, raga, e dei cicli ritmici, tala), ma che poi ha assunto una propria specificità grazie all'utilizzo di strumenti tipicamente afghani. Tra questi il principale è il rubab, un tipo di liuto a manico corto dotato di un sistema di corde tripartito: tre corde melodiche (boyau), due o tre corde per l’esecuzione del parand (variazioni melodiche nel registro acuto), ed un numero variabile di corde, da tredici a diciotto, con funzione di accompagnamento; qui è possibile ascoltare in alcuni video il suono del rubab. Uno dei più grandi maestri di rubab è Mohammad Essa Kassimi, che lo usa soprattutto per accompagnare i poemi popolari che in Afghanistan vengono cantati dai Dum (i cantastorie), fino a poco tempo fa molto numerosi. Un aspetto interessante di questi poemi è che in Afghanistan molto spesso le autrici di questi canti epici sono le donne, che compongono i poemi in memoria degli eroi defunti.
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